Glow 4 sarebbe stata diversa. Era questa una delle poche certezze sulle quali contavano le showrunner e il cast della serie prima che l’inattesa e brutale cancellazione di Netflix annullasse un rinnovo già accordato. Sunita Mani, Sydelle Noelle, Britney Young, Kia Stevens, Ellen Wong e Shakira Barrera avevano scritto una lettera ai vertici della piattaforma e ai produttori perché la rappresentazione delle minoranze nella serie facesse un passo avanti, garantendo alle comunità etniche emarginate delle narrazioni genuine e compiute, e sfuggendo così al cosiddetto tokenism, ossia una rappresentazione di facciata. E avevano vinto la scommessa.
Era stata la stessa Sunita Mani, rilanciata poi dalle colleghe, a dar conto su Instagram dei passi di un cammino che molto spesso conduce a un vicolo cieco, e che stavolta era invece riuscito a promuovere un vero cambiamento dal basso. Le interpreti di Glow chiedevano che un maggior numero di autori di colore venisse coinvolto in fase di scrittura per superare alcune visioni stereotipiche e garantire una rappresentazione autentica delle minoranze. E se non è strano che in tempi di profonde divisioni sociali ci si batta perché tutti possano vedersi riflessi sullo schermo, colpisce invece che i cambiamenti richiesti fossero già stati messi in atto in vista delle riprese di Glow 4.
A tornare sull’argomento è stata la protagonista della serie, Alison Brie, al momento impegnata nella promozione del film tv di Natale Happiest Season. L’intervista concessa a Collider le ha dato modo di soffermarsi sul forte valore simbolico della battaglia combattuta dalle colleghe e, più in generale, sugli effetti della cancellazione di Glow 4:
[La lettera] è stata una cosa assolutamente bellissima. A essere onesta, non ero al corrente di molte delle discussioni che avvenivano dietro le quinte, ed era giusto così, perché la cosa non mi riguardava affatto e spettava a quei membri del cast affrontarla direttamente con le nostre showrunner e Netflix. Sono davvero molto orgogliosa di loro per essersi fatte sentire. So che ci è voluto molto coraggio, e ogni attore può dirvi, soprattutto se è un interprete secondario e non tra i primi tre della lista, quanto ci si possa sentire precari. Può sembrare molto pericoloso lamentarsi di qualsiasi cosa e penso che quello che loro hanno fatto dimostri chiaramente che le cose stanno cambiando in meglio.
- Howard, Tini (Author)
Ritengo che ci sia voluto un coraggio immenso perché quelle donne si ritrovassero e discutessero apertamente di come si sentivano, e suggerissero anche come pensavano che la serie dovesse cambiare. Credo che sia giusto anche rendere merito a Liz e Carly [le showrunner, ndr]. Le ammiro moltissimo perché sono sempre aperte alla possibilità di crescere, cambiare, imparare e ammettere di aver fatto degli errori e volere che la serie migliori e cambi prospettive. Mi sono sentita ancora più orgogliosa di aver lavorato con loro e di aver preso parte a una serie il cui cast sia stato riempito dal coraggio di Britney e Sydelle e Suni e Shakira e Kia ed Ellen di scrivere quella lettera, ma anche da showrunner che credono davvero in quello in cui dicono di credere e che sono disposte ad apportare i cambiamenti richiesti.
L’intervista a Collider ha offerto ad Alison Brie l’opportunità di dar voce ai propri rimpianti sui progressi mancati di Glow 4, le storyline spezzate, l’addio a Marc Maron e Betty Gilpin. Allo stesso tempo è parsa fatalista sul possibile salvataggio della serie, un po’ come nei giorni scorsi, in cui ha chiarito che un eventuale film tv conclusivo di Glow non è per nulla prevedibile, sopratutto sul breve periodo:
Naturalmente sono triste. Ho molta affinità con il mio personaggio, Ruth, e soprattutto con la sua relazione con il personaggio di Betty Gilpin, Debbie, e quello di Marc Maron, Sam. [Quando ho scoperto che Glow 4 non ci sarebbe stata] mi sono chiesta, che ne sarà di quei due? Come finirà la storia [di Ruth]? È tutto particolarmente dolceamaro perché con Liz e Carly avevamo già parlato di quello che sarebbe potuto succedere nel corso della stagione, e avevamo anche già girato un paio di episodi che nessuno vedrà mai.
Nonostante l’addio forzato a Glow 4, Alison Brie sente di poter fare tesoro di tante piccole, grandi conquiste accumulate negli anni della serie Netflix:
In sole tre stagioni ho guadagnato tantissimo dalla serie. Quando dico che mi ha cambiato la vita, intendo che lo ha fatto da tutti i punti di vista! A livello personale, ha migliorato la mia autostima, il rapporto col mio corpo. A livello professionale, mi ha dato la possibilità di essere la numero uno in una serie, dirigere, produrre… Sento di aver potuto affinare le mie doti di interprete con attori incredibili come Betty Gilpin, che è anche l’amore della mia vita, come se la serie mi avesse portato a conoscere la mia anima gemella. […] E mi sento molto avida a dire “Ne voglio un’altra!” [stagione di Glow]
Quel che per Alison Brie è il lato positivo della faccenda corrisponde probabilmente a quel che più rattrista i fan della serie. Pur assottigliandosi ogni giorno la possibilità di veder salvare Glow 4 – con un rinvio sine die o il film di due ore auspicato da Marc Maron – continua il rumore di fondo degli appassionati sui social e la raccolta firme al grido di #SaveGlow.
- La nostra Fire TV Stick più venduta, ora con il telecomando vocale...
- I dispositivi Fire TV Stick hanno molto più spazio di archiviazione...