Partiamo subito col dire che questo articolo è scritto da un uomo. Quindi la parte sbagliata della luna. Non potrò mai capire cosa prova una donna che vede i suoi video intimi dati in pasto alla rete. Non capirò mai quali sensazioni si provano perché la società in cui sono cresciuto è la stessa che se gli stessi video avessero come protagonista un uomo, lo eleggerebbe in automatico a nuovo “trombeur de femme” nazionale. Il nuovo Rocco Siffredi, il paladino dei maschi italici che ha “castigato” la donna famosa. Quindi qualsiasi tipo di critica è benvenuta, necessaria direi a insegnarmi e insegnarci qualcosa visto che purtroppo chi vuole deve fare tutto da solo. Autodidatta del rispetto per le donne perché, esempi familiari a parte, c’è ben poco materiale in giro da cui apprendere. Quando sono usciti i video di Guendalina Tavassi mi è però venuta subito una cosa in mente.
Non so se si tratta di una facile provocazione o un pensiero che veramente potrebbe aiutare a scardinare qualcosa. Ho pensato: ma se nel momento in cui Guendalina, ex concorrente del Grande Fratello, star del web con oltre un milione di fan su Instagram, ha saputo dell’hackeraggio del suo iCloud, avesse avuto una reazione diversa? Lei è stata presa giustamente dallo sconforto. I suoi video intimi col marito sono stati girati a milioni di telefonini in tutta Italia. Ha giustamente, e su questo non c’è alcun dubbio sul da farsi, sporto denuncia al commissariato, e poi ha fatto una stories su Instagram in lacrime, quasi scusandosi per quello che aveva fatto, chiedendo ai suoi fan di aiutarla e non diffondere i video.
Dopo aver visto il video ed essermi commosso ho pensato: ma se invece in queste stories avesse detto “non me ne frega niente. Fateci quello che vi pare. Mi piace fare i video con mio marito. Ho una mia sessualità e mi piace condividerla anche tramite video con la persona che amo. E l’avrei fatto anche con un amante occasionale. Perché il corpo è mio e ci faccio quello che voglio. Il sesso non è nulla di cui vergognarsi. Non sono una puttana, sono una donna normale a cui piace il sesso”. Ho immaginato la potenza di questo messaggio. Vi ripeto per me è facile. Sono nato uomo in una società che ha due pesi e due misure tra uomini e donne, soprattutto con il sesso.
Ma vi immaginate cosa sarebbe successo? Avrebbe fatto quello che magari l’insegnate cacciata dalla sua scuola non ha potuto fare perché ricattabile sotto il punto di vista lavorativo. Ho immaginato se avessero fatto così Belen Rodriguez e Diletta Leotta, entrambe donne vittime del web e della sua crudeltà ma entrambe famose, bravissime nel loro lavoro e indipendenti. Vi immaginate che forza potrebbero dare a tutte quelle donne che invece sono costrette a cambiare vita a causa della vergogna, per uno stigma che la società del 2020 ancora impone? Ho sognato che magari non ci sarebbero più storie come quella di Tiziana Cantone, perché le donne non si sentirebbero più sole e in difetto se riprese a fare sesso.
Magari mi sbaglio e chiedo alle donne di correggermi e di mostrarmi il loro punto di vista sulla cosa, perché io, pur provandoci, non potrò mai sentirlo sulla mia pelle, non potrò mai sentirmi violato come loro. Ma potrebbe essere questa la strada per non vedere più una donna in lacrime, vergognarsi perché ha fatto la cosa più naturale del mondo?
Ps. Non ho scelto uno screen delle stories in cui ha gli occhi lucidi come foto. Ho scelto un’immagine in cui è sorridente e bella perché secondo me non ha nulla di cui vergognarsi.