“È tempo di mettersi in ascolto.
È tempo di fare silenzio dentro di sé.
È tempo di essere mobili e leggeri,
di alleggerirsi per mettersi in cammino.
È tempo di convivere con le macerie e
l’orrore, per trovare un senso.”
(Per un teatro clandestino di Antonio Neiwiller)
“In tempi come questi bisogna avere uno sguardo aperto verso il futuro”. E’ l’incipit dell’ARTEC, Associazione Regionale Teatrale della Campania, che dedica ad Antonio Neiwiller, attore, regista teatrale e drammaturgo italiano scomparso nel 1993, il “Progetto Passpartout”. Si chiama Passpartout per intendere la chiave di accesso per entrare in diverse situazioni, dalla formazione, alla creazione alla produzione.
Il progetto destina 7000 euro, tratte dalle risorse messe a disposizione dalla legge 6/2007 art.6, per produzioni teatrali di compagnie che annoverino, tra artisti e tecnici, almeno il 50% di under 35 anni. Il contributo di 1000 euro ciascuno è indirizzato a sette compagnie che, nell’anno 2019/2020, hanno vinto premi nazionali, o ricevutomenzioni, oppure hanno fatto parte di terne finaliste. La data ultima per presentare le richieste di iscrizione è il 10 dicembre 2020.
“Lo abbiamo dedicato a Neiwiller perché è tra gli artisti che hanno segnato la creazione degli anni 70/80– sottolinea Lello Serao – con uno sguardo rivolto a due componenti fondamentali del lavoro. Il tempo, ovvero la necessità di un tempo altro rispetto a quanto richiesto dal mercato, un periodo dilatato dentro cui ci si riserva il momento dell’errore, dentro cui coesistono le urgenze, le necessità, il pensiero, lo studio ma anche il tempo sospeso; l’altro è relativo al ruolo dell’artista alla sua funzione sociale, alla capacità di una costante proiezione verso il futuro cosciente del tempo presente, alla necessità di rischio investendo sulle nuove generazioni”.
I teatri, i luoghi della cultura sono inesorabilmente chiusi,causa pandemia, con grandi e gravi disagi economici per l’intero comparto dello spettacolo.Ma l’Artec non si fermanella promozione delle sue attività.
“Certo le risorse sono esigue ma abbiamo voluto lanciare –continua Serao– un segnale di attenzione verso chi faticosamente sta affrontando la ricerca di una identità in un quadro di incertezze che non sono legate solo al momento critico che viviamo. Vogliamo accendere una luce su quelle esperienze fragili ma necessarie. Ci auguriamo che questo piccolo segnale possa essere utile magari per investire ancora in ricerca artistica o sostenere quanto già prodotto”.
Il progetto è dedicato non a caso a Neiwiller massima espressione della ricerca sperimentale e innovativa teatrale che fece parte alla cooperativa del Teatro dei Mutamenti.
“Infatti non abbiamo voluto limitare solo ai soci Artec la possibilità di ricevere il sostegno nella convinzione– spiega Lello Serao – perchè molte esperienze non sono catalogate dentro ciò che già conosciamo, ma spesso sono fiori che hanno trovato terreno fertile fuori da ciò che si è istituzionalizzato. Abbiamo aperto una finestra per leggere esperienze nuove”.
Ed è proprio nel concetto idea-teatro di Antonio Neiwiller che si rispecchia questa ricerca: «Quando penso al laboratorio penso alla vita. È là che va fatto il bilancio più lucido. Vorrei praticare più strade. Essere aperto ad altre esperienze. Da molto tempo, infatti, non mi riconosco in una Compagnia di teatro in senso stretto. Bisogna mettere con coraggio tutto in discussione. Creare con pazienza e tenacia le condizioni vitali per il proprio lavoro»
Ed è con questa bella notizia che l’Artec, nel promuovere le iniziative a favore dei giovani artisti, segnala che le 18 borse di studio dedicate all’artista Emanuele Capissi sono passate a 30. Un modo appunto per guardare al futuro con fiducia.
Per informazioni: artec.agis@gmail.com