Quando pensiamo a Children di Robert Miles quella pioggia di note emesse dal pianoforte ci travolge, e siamo di nuovo negli anni ’90. Una decade, quella che ha visto imperare il DJ italiano, trafitta da tensioni e piccole rivoluzioni. Tra i drammi più traumatici dell’ultimo decennio del Novecento ricordiamo senza dubbio il conflitto nella ex Jugoslavia.
Proprio da quei territori dilaniati il padre di Roberto Concina – questo il nome di battesimo del producer e disc jockey – rientrava dopo una missione umanitaria portando con sé alcune istantanee che mostravano i volti dei bambini, vittime innocenti del conflitto. Robert Miles intratteneva già i ragazzi nei club e sentiva una doppia necessità: trovare una traccia che rilassasse il pubblico alla fine dei party e raccontare il dolore con la musica. Optò, dunque, per una fusione tra dream music e ambient, e venne fuori un brano immortale.
Lo stesso Miles, nel suo sito ufficiale, ricordava il momento in cui mise su per la prima volta il suo brano in mezzo alla pista: in un primo momento tutti lo guardarono infastiditi, fino a quando iniziarono ad alzare le mani verso il cielo in uno strano atto di liberazione.
Lo dimostra Fedez, che con la sua Bimbi Per Strada ha reso tributo a Roberto Concina. Children di Robert Miles fu scritta nel 1994 e lanciata il 14 novembre 1995 per poi far parte della tracklist di Dreamland (1996). Il brano fu disco d’oro e di platino in molti paesi diventando uno dei brani dance più caratteristici degli anni ’90, tanto da scatenare una corsa alla dream dance music da parte di molti produttori.
Il compositore e produttore è l’unico italiano ad aver vinto il Brit Award nel 1997. Nel 2017, purtroppo, una brutta malattia lo ha ucciso a soli 47 anni. Ancora, di Children di Robert Miles esistono tanti remix curati, talvolta, dallo stesso autore.