Quello del possibile lockdown a Natale è un argomento che sta tenendo sul fiato sospeso un po’ tutti. Da un lato coloro che, dopo mesi e mesi difficili, sperano di poter tornare a ricongiungersi con i propri parenti non conviventi. Dall’altro i commercianti, che ascoltano con preoccupazione i campanelli d’allarme suonati dalle istituzioni.
Il rischio di un congestionamento generale della situazione a livello nazionale è molto più che frutto di mero allarmismo. I vertici di governo stanno infatti valutando attentamente i dati che arrivano dal fronte della sanità. E, qualora i numeri non dovessero permettere un ridimensionamento delle misure restrittive, quello del lockdown a Natale sarebbe un passo obbligato. Il tutto come sempre a tutela della salute pubblica.
Lockdown a Natale, il rischio per l’economia
Chiaro è che si tratti di misure estreme, che andranno per l’appunto adottate come extrema ratio. Ossia la carta da tirare fuori dalla manica prima del punto di non ritorno, quando la situazione sanitaria rischia di finire irrimediabilmente fuori controllo.
Come si tradurrebbe, in termini pratici, l’attuazione di un lockdown a Natale per la popolazione? Così come per i mesi primaverili, durante il lockdown di marzo e aprile, anche in questo frangente l’intera penisola italiana diverrebbe zona rossa. Sarebbero quindi vietati gli spostamenti dal proprio domicilio, a meno che questi ultimi non siano dettati comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come possono esserlo l’acquisto di beni necessari) o ancora per motivi di salute.
Questo si tradurrebbe quindi in una flessione importante degli introiti, in materia strettamente economica, per tutte le attività commerciali non impegnate nella distribuzione di beni di prima necessità. Con la popolazione che ripiegherebbe sull’e-commerce per questa tipologia di acquisti, magari legata all’ambito dei regali natalizi.
Una situazione che si delineerà maggiormente durante le prossime settimane, quando le restrizioni degli ultimi giorni – si spera – avranno dato i loro esiti in materia di riduzione dei contagi registrati.