E’ morto nel giorno del suo ottantesimo compleanno Gigi Proietti. Una mandrakata degna di un grande mattatore come Gigi Proietti che spesso aveva ironizzato sulla circostanza di esser nato nel giorno dei morti.
La notizia della morte di Gigi Proietti ha suscitato un cordoglio enorme. L’attore, cantante e regista era amatissimo dal grande pubblico per la sua profonda umanità, la grande cultura, il gusto elegante dello sberleffo romanesco intriso di tragica ironia.
La barzelletta del posto vuoto allo stadio (leggi di più) ha fatto ridere generazioni di sportivi . Era appassionato di Roma e della Roma che gli ha dedicato un caloroso messaggio di addio ma anche di ippica. E’ proprio al mondo delle corse di cavalli, Gigi Proietti ha dedicato una delle sue interpretazioni cult “Febbre da Cavallo”. La pellicola diretta da Steno fece conoscere all’Italia intera un artista poliedrico e coinvolgente. Affiancato da Enrico Montesano, Gigi Proietti – nella pellicola attore squattrinato – ordisce delle truffe arzigogolate per rimediare i soldi da perdere irrimediabilmente alle corse.
Accanto a Gigi Proietti una meravigliosa Catherine Spaak che dal crollo erotico del compagno si accorgeva di quanto avesse perso al gioco ed un monumentale Adolfo Celi giudice altrettanto posseduto dalla “Febbre da Cavallo”.
La passione sportiva ha attraversato la vita di Gigi Proietti. E questo uno dei motivi per i quali egli era tanto amato. L’Italia ama riconoscersi nei suoi pregi e nei suoi difetti ed anche in alcuni simbolici iconici come l’Arma dei Carabinieri. Il Maresciallo Rocca è stato un altro capolavoro d’umanità