Sono passati tanti anni, ma Marco Masini a Verissimo, oggi, sente ancora un nodo in gola quando ricorda quelle tristi calunnie contro la sua persona e la sua arte. Di fronte a Silvia Toffanin il cantautore toscano ha raccontato la sua vita, gli alti e bassi, i successi e le grandi delusioni.
Scoprì la musica da bambino, quando sua madre gli regalò la prima pianola giocattolo. Ci fu la prima canzone, Laura, scritta per una bambina che gli aveva rapito il cuore. La stessa musica, un giorno, fu il veicolo attraverso il quale una certa parte del mondo dello spettacolo aveva deciso di attivare la macchina del fango. Come accadde a Mia Martini, qualcuno aveva deciso che Marco Masini fosse portatore di sventura. Una voce infame, una leggerezza.
Un giornale pubblicò l’ultimo messaggio di un ragazzo suicida che prima di togliersi la vita scrisse: “Vado via con la musica dell’unico amico rimasto”, e si trattava proprio di Marco Masini. I quotidiani decisero che Masini inducesse al suicidio. Nel 2001 una televisione scrisse via fax all’entourage dell’artista dicendo che Masini emanasse energie negative. La casa discografica gli disse che non riusciva a promuovere la sua musica. Masini decise di ritirarsi dalle scene ma senza mai smettere di fare musica.
Adriano Celentano gli fece quasi da padre. Durante lo show 125 Milioni Di Ca**ate lo fece parlare e Masini non si tirò indietro dal parlare di cattiveria e della pericolosità delle maldicenze. Marco Masini, a Verissimo, rivede quelle immagini insieme al Molleggiato e ribadisce i concetti: “Non è ignoranza, è superficialità”, dice il cantautore.
Per alcune persone affermare certe cose serve soltanto a strappare una risata e per questo – spiega l’artista – si tratta di superficialità. Lo sfogo di Marco Masini a Verissimo è anche l’occasione per rifare il punto si quei brutti momenti, terribili per chi lavora nel mondo dell’intrattenimento.