Ancora una volta dobbiamo citare Ghigo Renzulli dei Litfiba quando disse che “anche una melodia dolcissima può essere rock, se c’è tensione”: Letter To You di Bruce Springsteen è quella poesia verace che brilla di dolcezza ma crepita di tensione. Lui, la E Street Band e noi, in una ideale threesome accogliente dove i corpi sono le note e gli amplessi le soluzioni melodiche. A gemere siamo noi, nel raccoglimento che solo un’introspezione può scatenare quando si crea il contatto empatico con l’artista.
- Audio CD – Audiobook
- 10/23/2020 (Publication Date) - Columbia (Publisher)
Letter To You di Bruce Springsteen è quell’empatia che il Boss dipinge per noi. Nessun virtuosismo: il disco è il dietrofront con cui Springsteen torna sui suoi passi per rispolverare quei capitoli che credevamo di non ricordare.
La power ballad della title track è il centro gravitazionale attorno alla quale ruotano la delicatissima One Minute You’re Here e la visionaria House Of A Thousand Guitars ma anche la bella e bestiale I’ll See You In My Dreams. Tutto il resto è un rosario di rock canonico in 4/4 più che umani, meritevolmente, come nel caso di Ghosts e quel galoppo di dinamiche che è Burnin’ Train – ci sono sedicesimi audaci, molto – mentre in The Power Of Prayer sentiamo un pianoforte più presente, seppur con poche gocce.
C’è anche il vecchio Boss, in Letter To You di Bruce Springsteen: Janey Needs a Shooter, If I Was A Priest e Song For Orphans sono versioni rivistate di vecchi brani dei primi ’70, quando il Boss guardava verso Bob Dylan con genuflessioni sonore.
Peculiare di Letter To You di Bruce Springsteen è la registrazione live di tutti i brani: in questo modo ci ritroviamo direttamente dentro il mondo del Boss e della E Street Band, e insieme alla crew al completo ci perdiamo in un giro di bevute e abbracci sinceri, comodi e confortevoli.