L’addio a Fleabag ha lasciato dietro di sé la certezza amara di un’irripetibile esperienza di vita, morte, amore e dolore, ma la voce scanzonata di Phoebe Waller-Bridge ha permesso a un’intera classe di giovani autrici di rivendicare con forza il potere dell’indicibile. È infatti grazie al breve, trionfale passaggio di Fleabag sui nostri schermi che oggi il pubblico internazionale si mostra più affamato che mai di riscontri onesti sull’esperienza esaltante dell’essere donna.
Su queste basi, seppur con mezzi ed esiti profondamente diversi, poggia Pure, su RaiPlay dal 21 ottobre con i sei episodi della sua prima e unica stagione. La dramedy di Kirstie Swain, adattamento dell’omonimo saggio di Rose Cartwright, sgretola i tabù più solidi sul sesso con una storia che è un monumento al coraggio della creatività. La protagonista è Marnie, una ventenne scozzese affetta da una forma di disturbo ossessivo-compulsivo per cui la sua mente è inondata da immagini esplicite relative al sesso e alla blasfemia.
L’indicibile impatto di questa patologia è visibile in ogni aspetto della vita di Marnie, che al culmine dello sconforto abbandona la famiglia e si trasferisce a Londra, la metropoli in cui spera che a nessuno importi di lei e dei suoi pensieri. Il tentativo della ragazza di sfuggire alle immagini sessuali relative a chiunque la circondi – compresi i genitori e gli animali – si trasforma così in un viaggio al contempo comico e commovente, costellato di relazioni e avventure che riducono le inevitabili distanze create per proteggere sé e gli altri.
L’obiettivo di Pure non è lo shock fine a sé stesso né la risposta a pruriginose ricerche di storie di sesso e trasgressione. Al contrario, la serie tenta di far luce su una patologia silenziosa e ambigua, causa di sofferenza e pregiudizi. Nel farlo intrattiene il pubblico, certo, ma la facile ironia lascia spazio a una voce illuminante e implicitamente didattica su un dramma personale che rifiuta di rimanere tale.
Nel cast di Pure figurano Charly Clive (Marnie); Joe Cole (Charlie); Kiran Sonia Sawar (Shereen); Niamh Algar (Amber); Anthony Welsh (Joe); Doon Mackichan (Sarah); Tori Allen-Martin (Libby); Jing Lusi (Sef); Eleanor Fanyinka (Nancy); Samuel Edward-Cook (Sam); Justine Mitchell (Connie); Olive Gray (Angus).
L’arrivo di Pure su RaiPlay sottopone al pubblico italiano una produzione acclamata nel Regno Unito e accolta con favore anche negli Stati Uniti, in seguito alla recente acquisizione da parte di HBO Max. Nonostante l’ottimo riscontro di pubblico e critica non è previsto il rinnovo per una seconda stagione. A confermarlo è stato un portavoce di Channel 4, che in un comunicato di febbraio 2020 ha ringraziato il team creativo per una serie rivoluzionaria e sfrontata, che ha illuminato in modo brillante un tema in precedenza poco noto e ancora non ben compreso.
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