Saranno i protocolli per le palestre l’ultimo baluardo che potrà salvare queste attività dalla chiusura. Il nuovo DPCM illustrato nella serata di ieri, 18 ottobre, dal Premier Giuseppe Conte parla chiaro. Serve un comportamento esemplare se si vuole continuare a fruire dei servizi offerti dai centri d’allenamento.
La curva di contagi da coronavirus continua in una crescita che ad oggi appare inarrestabile. Il numero di nuovi casi, a seguito degli aggiornamenti giornalieri, riporta numeri sempre più alti, e l’allarme arriva sul fronte ospedaliero.
La pressione sulle strutture sanitarie continua a crescere, e il rischio di tornare a una situazione analoga a quella primaverile è uno spauracchio da allontanare il prima possibile. A maggior ragione se si tiene in considerazione l’imminente arrivo dell’influenza stagionale. Che non mancherà di generare ulteriore panico nella popolazione.
Protocolli per le palestre, la chiusura soluzione estrema
Rispettare dunque i protocolli per le palestre sarà cruciale nel corso dei prossimi sette giorni. E anche in tutti quelli successivi. Non bisogna infatti prendere le parole del Presidente del Consiglio come un ammonimento fine a se stesso.
Non è una tirata d’orecchie fatta per il gusto di farla, ma perché c’è bisogno di un maggiore grado di responsabilizzazione da parte di tutti. E la serrata delle palestre sarà un extrema ratio necessaria in caso di infrazioni rilevate durante i controlli a tappeto che avverranno nei prossimi giorni.
Igienizzazione degli strumenti, mascherina indossata mentre non ci si allena e distanziamento di un metro e anche più, ove possibile.
E in direzione della responsabilizzazione viaggiano anche le nuove disposizioni inerenti le norme che mirano a evitare gli assembramenti. Nel nuovo DPCM viene data delega ai sindaci di chiudere le strade e le piazze zone di movida a partire dalle ore 21.
Giro di vite anche sulla ristorazione, con il consumo in piedi che sarà possibile fino alle 18. Dopo quell’ora, e fino alla mezzanotte massimo, potranno continuare le proprie attività lavorative solo i locali con posti a sedere.
Non solo protocolli per le palestre dunque, con il nuovo DPCM che lavora a tutto tondo. Darsi una mano sarà dunque cruciale per uscire tutti assieme da questa situazione problematica, che ci riporta indietro di sei mesi abbondanti.