Tiziano Ferro su 7, in edicola domani, venerdì 16 ottobre. L’artista si racconta a cuore aperto, poche settimane prima dell’uscita del documentario Ferro, in esclusiva su Amazon Prime Video.
Confessioni dolorose, quelle di Tiziano Ferro su 7, del Corriere della Sera, che portano a svelare una vita dell’artista che mai avremmo potuto immaginare, fatta di alcol e tristezza anche dopo il successo. Si definisce “alcolista” e racconta quei momenti in cui trovava conforto nel bicchiere in solitaria, nel quale affogava i suoi dispiaceri.
Torna al momento in cui tutto ha avuto inizio, dopo una serata trascorsa con la sua band. Non si è fermato per molto tempo. L’alcol gli dava la forza di andare avanti ma lo portava a voler morire sempre con maggior frequenza.
“Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista”.
Il numero di 7 in edicola domani si apre con una lettera scritta dallo stesso Tiziano Ferro in cui con coraggio racconta i momenti più oscuri della sua vita, a 34 anni. “L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti”, dice.
“Alcolista, bulimico, gay, depresso, famoso. Pure questo, famoso, mi sembrava un difetto, forse il peggiore”, spiega. A salvarlo, già in tenera età, è stata la musica: “Vivevo perennemente frustrato, incazzato e anche umiliato. Poi ho cantato per la prima volta e il mondo è cambiato. La musica era l’unica cosa che avevo, un canale per esprimermi in un mondo nel quale non mi riconoscevo”.
Il racconto completo di Tiziano Ferro su 7, del Corriere della Sera, domani in edicola. Con il documentario Ferro verranno approfonditi anche questi dolorosi aspetti della sua esistenza.