Sono quasi 7 milioni i download fatti registrare da Immuni, secondo i dati aggiornati al primo ottobre dal Ministero della Salute e condivisi sul portale ufficiale dell’app utile a monitorare i contagi. Ancora troppo pochi, per quanto in netta salita rispetto ad agosto. Il Governo ha quindi deciso di estendere il periodo di attività dell’applicazione, che ancora suscita diffidenza in parte del popolo italiano.
Se è vero che da oggi, 7 ottobre 2020, entra in vigore il nuovo DPCM voluto da Giuseppe Conte e dal Consiglio dei Ministri che allunga lo stato di emergenza COVID fino al 31 gennaio del 2021, allo stesso modo vien da sé che l’attività di Immuni debba essere necessariamente prorogata. Per chi non lo sapesse – o per chi facesse volutamente confusione trasformando la pandemia in una presa di posizione politica-, ricordiamo che lo stato di emergenza consente al Governo di adottare un nuovo decreto legge contenente le nuove norme anti contagio alleggerendo la democrazia e agendo nell’immediato. Una situazione che ha dato anche modo allo stato tricolore di mettere a punto l’applicazione di tracciamento, in cui nelle FAQ ufficiali si legge ancora che “tutti i dati salvati sul dispositivo o sul server saranno cancellati quando non più necessari e in ogni caso prima del 31 dicembre 2020”. Con la già citata estensione, il limite dell’attività di Immuni si allunga fino all’ultimo giorno del primo mese del prossimo anno.
D’altronde, visti i sentori sempre più concreti su una seconda ondata, è piuttosto prevedibile che l’emergenza sanitaria non andrà a concludersi entro la fine del 2020 come tutti si auspicavano. Sempre le note ufficiali diffuse dal Governo italiano, ci tengono a sottolineare ancora una volta perché l’applicazione sia fondamentale nella lotta al Coronavirus:
L’operatività dell’app è da ricondurre ad esigenze di protezione e prevenzione sanitaria, legate alla diffusione del COVID-19 anche a carattere transfrontaliero, individuata con DPCM e comunque entro il 31 dicembre 2021.
Non solo, come già anticipato, è stato confermato che Immuni potrà essere utilizzata anche mentre si è in viaggio in Europa, grazie all’avvio dell’interoperabilità tra le diverse piattaforme simili messe a disposizione dei cittadini gratuitamente in altri Paesi dell’Unione. Un cittadino italiano potrà di conseguenza ricevere notifiche notifiche sui contatti avvenuti con persone contagiate anche quando si trova in un’altra nazione europea. I primi Paesi coinvolti dovrebbero essere la Germania e l’Irlanda:
É consentita l’interoperabilità con le piattaforme che operano, con le medesime finalità, nel territorio dell’Unione Europea.
Scaricare l’app non è obbligatorio: si fa affidamento sul senso civico e di responsabilità del singolo cittadino. Voi lo avete già fatto?