E così anche Eddie Van Halen è volato nell’altra dimensione. E la biblioteca della musica perde un altro grosso e importante volume.
Come verrà sostituito? Sarà sostituito? Certamente ci sarebbero chitarristi in grado di farlo, ma viene data loro la possibilità di esprimersi, di crescere, di pubblicare i propri dischi o condividere la musica dal vivo? No. Non oggi in un mondo dominato dal’usa e getta della Trap e di canzoni tutte uguali, tutte con le stesse frequenze e produzioni, tutti con almeno una parola in spagnolo perché fa moda.
Allora non rimane che prendere i vinili dei Van Halen e godere della loro potente musica.
Durante la diretta di ieri sera di WE HAVE A DREAM è arrivata la notizia della scomparsa di Eddie. Così ho preso un cofanetto giapponese che contiene 13 suoi 45 giri e ho suonato “Jump”, “Dancing in the street”, “You really got me”, “(Oh) Pretty woman” e “On fire”.
Quando se ne va un grande artista, la migliore cosa da fare è ascoltare quello che ci ha lasciato.
Tornato a casa, stanotte, ho ricevuto un messaggio da Morgan:
“Morto Van Halen”
Gli ho risposto:
“Lo so. Gli ho dedicato uno speciale stasera”
Morgan, più tardi nella notte, mi ha mandato uno scritto che, molto meglio di quello cher avrei potuto fare io, ha raccontato l’importanza di Eddie Val Halen. Eccolo:
“Basterebbe pensare che uno dei più preparati e virtuosi chitarristi di tutti i tempi ha fatto il suo più grande successo suonando un sintetizzatore al posto della chitarra. Questo basta e avanza per rendersi conto di che cosa è un genio. Un genio è colui che usa l’ingegno nell’arte o in qualsiasi altra cosa faccia. Infatti il genio non è dritto, non è lineare, ha delle lacune che sono voragini profonde tanto quanto sono alte le vette che raggiunge la sua mente. Il genio non usa mai le cose per come sono state fatte o per come gliele hanno spiegate, perché si inventa tutto, compreso quel che già è stato inventato.
Un mio compagno di classe, bocciato ben due volte per cui di due anni più grande di me, in quarta ginnasio andò dal professore di matematica e gli disse: ho scoperto una cosa pazzesca che mi ha sconvolto e il professore gli disse di spiegare a tutta la classe che cosa lo aveva sconvolto. Lui illustrò la sua “scoperta” e il professore gli disse: “Sei un genio, e non sto scherzando, perché hai scoperto il teorema di Pitagora, peccato che lui lo abbia già scoperto ma questo non toglie nulla alla tua genialità”.
Eddie Van Halen prese un sintetizzatore proprio nel momento in cui i sintetizzatori rappresentavano l’anti musica, l’anti rock, il cosiddetto suono plasticone. Ma lui se ne sbatteva altamente del banale chiacchiericcio dilagante dei detrattori un po’ ignorantelli e anche un po’ retrogradi che dicevano male del sintetizzatore sputando sui dischi dei Queen o di Bowie. Lui fece quello che sapeva fare meglio: il suono . Prese un Oberheim, che era il migliore synth all’epoca, era polifonico e programmabile, non fece quello che era scritto sul manuale d’istruzione o quello che si faceva negli studi di registrazione perché mise il synth nell’ampli per chitarra et voila! Fece il suono più bello di sintetizzatore mai ascoltato, più potente, più perfetto, più fat, grasso, come deve essere un polisynth, e tutti muti.
Ecco il riff di “Jump”, ancora oggi appena accendo un sintetizzatore la prima cosa che faccio è il riff di “Jump” e ovunque, è matematico, c’è qualcuno che dice: “wow!”
Morgan
manca uno come eddie van halen lui ha fatto molto suono con micheal jackon in beat it ho saputo pure io della dipartita di eddie la sua musica nei van halen era molto bella nei primi album il primo album e il celebre 1984 sono i migliori jump e il pezzo fu famoso ciao