Si parla tanto dell’aumento stipendio di Tridico, presidente INPS, una vicenda sulla quale è stato detto di tutto e di più, ma che urge ancora di qualche puntualizzazione, arrivata questa volta dal diretto interessato. Come riportato da ‘tgcom24‘, circa l’aumento stipendio di Tridico lo stesso presidente INPS ha dichiarato che molte inesattezze sono apparse perfino sui giornali, e che per quanto gli riguarda si sia trattando soltanto di un attacco politico per colpire il governo, pertanto non si dimetterà dall’incarico (qualcuno poteva averlo pensato, quindi ci è parso giusto sgomberare il campo da possibili equivoci).
Per prima cosa, il presidente INPS ha ribadito che non gli è stato riconosciuto un arretrato di 100 mila euro, in quanto il provvedimento circa l’aumento del suo stipendio non è retroattivo, e non è stato, in ogni caso, deciso da lui. La nuova misura del compenso percepito dal presidente INPS decorrerà dal 15 aprile 2020, e non da maggio 2019. Il secondo falso contestato da Tridico concerne il fatto che non è assolutamente nelle facoltà del presidente o di ogni altro organo dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale determinare i propri compensi. Queste le puntualizzazioni ritenute necessarie fare da parte di Tridico circa l’aumento del proprio stipendio, che ha scatenato polemiche e scalpore a non finire, arrivando perfino a culminare in insulti e minacce alla sua persona sui social (spesso teatro di simili episodi).
In ogni caso, il presidente INPS non rassegnerà le proprie dimissioni, continuando a ricoprire con orgoglio e dedizione questo ruolo, a dispetto di tutto quanto il polverone che si è sollevato: l’idea che si è fatto della vicenda è chiara (un banale tentativo politico di sferrare un attacco mirato al governo Conte). Se volete farci qualche domanda il box dei commenti in basso è a vostra disposizione: vi risponderemo il prima possibile.