In una serie di video postati nelle stories su Instagram J-Ax difende Achille Lauro. No, non lo fa come farebbe una persona posata e disinteressata: quello di Alessandro Aleotti è un attacco mirato. Lo fa, il rapper, a poche ore di distanza dalle dichiarazioni di Renato Zero in riferimento all’artista di Maleducata. Zero, infatti, durante un’intervista è stato incalzato per commentare il personaggio e lo stile di Achille Lauro e la presunta somiglianza: “Con le piume non giocavo certo a fare il clown”.
Da queste dichiarazioni è partito il dibattito in diretta su Rai 1 per Storie Italiane. Ospite in studio Don Backy insieme a Roberto Alessi. J-Ax stava guardando la diretta e ha commentato nelle sue stories per rispondere alle affermazioni e difendere Achille Lauro e tutto il rap italiano. A più riprese Aleotti ha usato la parola “boomer” per indicare tutti quegli artisti che oggi dominano le classifiche.
A Don Backy che accusa i giovani di non aver identità chiede: “Voi cosa facevate quando negli anni ’60 /’70 c’erano il rock e il punk?” e ricorda che qualsiasi generazione ha un padre che dice al figlio che la musica che ascolta fa schifo. “State facendo come i vostri genitori”, aggiunge il rapper. “Non rompete i co***oni ai giovani!“, tuona J-Ax a difesa del rap italiano, più volte accusato di incitare all’uso di droghe e alla misoginia.
Per questo ricorda che i Beatles non erano esattamente dei santi e dominavano comunque le classifiche. Oggi lo fanno i rapper. Il rap fa testi misogini? Visto che tutto è partito da una frase di Renato Zero, J-Ax dice:
“La musica che dite di amare, Renato Zero in questo caso, non la conoscete bene: fece un pezzo che si chiama Galeotto Fu Il Canotto, parlava di affogare la compagna dopo che non ti piace più. Lì andava tutto bene, quando lo fanno i giovani non va bene”.
Inoltre J-Ax difende Achille Lauro e fa notare che tutta la polemica che si sta consumando su Storie Italiane è senza contraddittorio, senza il diretto interessato presente in studio per poter rispondere e difendersi.