Il nuovo album di Renato Zero sta per arrivare e si presenta come un progetto monumentale. Questo è quello che racconta l’artista nell’incontro con i giornalisti, nel quale ha spiegato quali siano i contenuti di Zerosettanta ma anche gli intenti del disco, che è stato anticipato dal singolo L’Angelo Ferito.
Zerosettanta arriva al termine di un periodo particolarmente prolifico, che non si è quasi mai interrotto nella carriera di Renato Zero. C’è un pensiero di identificazione, nelle parole che conterrà il disco, dal quale l’artista ha sempre tratto grande soddisfazione: “Nelle mie canzoni non faccio nomi e cognomi, ma c’è sempre una frase nella quale il pubblico si rispecchia e questo dà sempre molto piacere”.
C’è spazio anche per la protesta, quella che negli anni ’70 aveva un peso ma che ora sembra diventata scomoda: “Ho sempre cantato la protesta, ma quando ancora non era in uso che passasse sotto una tac o sotto una risonanza magnetica”.
La protesta ma anche l’amore, in Zerosettanta, al quale è dedicato il primo album. Renato Zero racconta l’amore universale, non solo quello provato per le persone che ci stanno vicine ma anche – banalmente – per il proprio capo ufficio. Questo è il racconto della terza fase dell’opera, nel quale cerca di spiegare quale valore debba avere il sentimento più importante per l’uomo.
Zerosettanta sarà anche un impegno concreto, con gli utili del disco che saranno destinati al team che ha realizzato l’album, oltre che una dedica al pubblico che lo segue da oltre 50 anni. Ecco che 3,2,1 è quel conto alla rovescia con il quale i tanti zerofolli lo chiamano in scena ormai da decenni.
Il compleanno a cifra tonda, quello dei 70 anni, è quindi un’occasione per concepire un’opera che si sviluppa come un confessionale, per mostrare il meglio di sé e per rubare un po’ di speranza a questo tempo che continua a scorrere inesorabile.
Nelle sonorità di Zerosettanta c’è spazio per l’influenza delle sonorità inglesi, com’era accaduto in Zero Il Folle, ma anche per i giovani, con i quali ha iniziato a collaborare per lasciare un’eredità che sia concreta attraverso il pensiero e la collaborazione.
In Zerosettanta c’è anche il sapore dell’indipendenza, quella che ha raggiunto fondando una sua etichetta. Renato Zero rilancia anche l’importanza delle radio e del passaggio della musica di qualità: “Lasciate la mondezza agli americani. Loro si concedono la qualità, a noi lasciano lo spezzatino”. L’apporto delle radio è quello che manca ormai da anni: “Gli artisti vanno rispettati e lo dico soprattutto alle radio. Se poi il disco non piace, si fa in tempo a metterlo via, ma questo disco è frutto di lavoro e di rinunce”.
Banditi, per il momento, i concerti. Renato Zero rinuncia ai live nel formato ridotto, perché convinto che sia doveroso offrire le medesime possibilità a tutti coloro che intendano partecipare agli spettacoli: “Non è per l’incasso, ma per avere una rappresentanza più generosa”.
Il nuovo album sarà rilasciato in versione completa entro l’anno. Il terzo volume sarà rilasciato il 30 settembre prossimo, al quale seguiranno gli altri due volumi di Zerosettanta.