Se ne parla da mesi come dell’ennesima vittima della cosiddetta cancel culture, ma J.K. Rowling sembra sopravvivere a qualsiasi polemica trovando la forza di alimentarne di volta in volta una più massiccia. A scatenare la rabbia di tanti ex fan, convogliandola nell’hashtag #RIPJKRowling su Twitter, è ora la pubblicazione di un romanzo nel quale si ravvisano le stesse convinzioni transfobiche espresse dalla scrittrice negli ultimi mesi.
Troubled Blood è il quinto titolo della saga di Cormoran Strike, pubblicato con lo pseudonimo di Robert Galbraith, e racconta della follia omicida di un serial killer cisgender vestito da donna. Al cuore del libro troviamo le indagini su un caso irrisolto: la scomparsa di Margot Mamborough nel 1974, presumubilmente una vittima di Dennis Creed, un serial killer travestito. Ci si può chiedere cosa se ne faccia, chi critica le posizioni di Rowling, di un libro la cui morale sembra essere: mai fidarsi di un uomo vestito da donna, si legge in una recensione del Telegraph riportata da varie testate statunitensi. Già nel secondo libro della saga, d’altronde, si riscontrava la presenza di un personaggio trans instabile e aggressivo.
Molti utenti di Twitter, convinti che queste scelte narrative riflettano le visioni distorte dell’autrice, hanno dunque deciso di commemorare sui social la morte della carriera di J.K. Rowling. In memoria di J.K. Rowling. Non è morta, ma ha ucciso la sua stessa carriera odiando orgogliosamente le persone trans, e comunque nessuno ne avrebbe sentito più di tanto la mancanza, scrive qualcuno. Immagina di essere cancellata al punto che dobbiamo far finta che tu sia morta, aggiunge qualcun altro.
in memory of jk rowling. she ain’t dead, but she killed her own career by proudly hating trans people & no one would really miss her that much anyway #ripjkrowling pic.twitter.com/H6akxK0cVv
— patback (@memeforhire) September 14, 2020
- Robert Galbraith (Author)
Le critiche alle esternazioni di J.K. Rowling sono arrivate negli ultimi giorni anche da Cynthia Nixon, nota principalmente per aver interpretato Miranda Hobbes in Sex and the City e presto su Netflix in Ratched, la serie tv prequel di Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo.
I libri sembrano riguardare l’importanza di sostenere chi è “diverso”, quindi il fatto che [J.K. Rowling] abbia scelto un gruppo di persone chiaramente “diverse” per negarne l’esistenza è… davvero sconcertante. So che crede di difendere il femminismo, ma non capisco [il suo punto di vista], è stato il commento di Nixon, il cui figlio transgender è un grande fan di Harry Potter.
Le parole di Nixon seguono le nette prese di posizione di Daniel Radcliffe, Emma Watson, Eddie Redmayne, Stephen King e altre personalità della cultura e dello spettacolo, per le quali la difesa delle donne trans e della loro sicurezza è e dev’essere difesa da qualsiasi attacco o forma di negazione. Altrettanto rumorosa è stata la reazione di molti appassionati lettori dei romanzi di J.K. Rowling, convinti ora che l’odio trasmesso dai messaggi transfobici della scrittrice sia riuscito a rovinare l’esperienza Harry Potter per milioni di fan del maghetto. L’hashtag #RIPJKRowling non può dunque che essere il culmine di questa indecorosa vicenda.
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