La questione del coronavirus e dei lavoratori fragili è uno dei dibattiti più caldi degli ultimi giorni. In vista della riapertura delle scuole, e della mobilitazione di milioni tra collaboratori scolastici, docenti e studenti, l’allerta e massima. Il rischio di nuovi focolai è dietro l’angolo, e la volontà è quella di operare il rientro negli istituti nella maggiore sicurezza possibile.
Nei giorni scorsi si è dibattuto sulla gestione dei pericoli del coronavirus per i lavoratori fragili. Nebulosa la vicenda in merito a quali potessero essere i principi per una definizione di tale tipologia di impiegati del mondo scolastico, tra professori e collaboratori. Nelle ultime ore è arrivata però una chiarificazione in merito a uno dei parametri discussi, vale a dire quello dell’età.
Coronavirus e lavoratori fragili, i chiarimenti sull’ambito anagrafico
A entrare nel merito sono i Ministeri di Salute, Lavoro e delle Politiche Sociali, che scioglie un nodo cruciale. L’età, presa singolarmente, non è una discriminante che permetta di definire, nell’ambito del coronavirus, un lavoratore fragile. “La maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenta di comorbilità (vale a dire la presenza contemporanea di più patologie) che possono integrare una condizione di maggiore rischio”.
Stando ai dati evidenziati, non ci sarebbe infatti una discrepanza effettiva tra le diverse fasce di età in termini di mera trasmissibilità del virus. Ecco che quindi per essere ritenuti maggiormente a rischio per quanto riguarda la contrazione del coronavirus è necessario che siano riportate patologie pregresse.
Di maggiore interesse per la questione spiccano quelle di tipo cronico degenerative per l’ambito cardiovascolare, respiratorio, renale e dismetabolico. Queste chiaramente vanno a unirsi a tutte quelle patologie di tipo oncologico. Ecco quindi che la “fragilità” del lavoratore è da ricercare nella presenza (o compresenza) di una o più affezioni di questo tipo. E non ci si può semplicemente fermare all’età anagrafica.