Le interminabili discussioni e previsioni su una possibile seconda stagione di Watchmen sembrano essersi placate, ma il gran numero di nomination raccolte dalla serie agli Emmy 2020 e l’intramontabile interesse per lo showrunner Damon Lindelof tengono alta l’attenzione su qualsiasi cosa riguardi l’universo Watchmen. Se nel corso degli episodi del drama fantascientifico HBO si è avuto modo di arrivare al cuore delle vicende di Veidt e Dr. Manhattan, la reale identità di Lube Man è rimasta incerta ben oltre la fine della serie.
La Peteypedia raccolta dall’agente dell’FBI Dale Petey – un espediente grazie al quale i creativi della serie hanno offerto un supporto esterno per approfondirne gli aspetti più rilevanti e complessi – aveva già lasciato intendere che sotto la maschera dell’uomo in tuta grigia potesse nascondersi lo stesso Petey, ma la conferma è arrivata solo poche ore fa durante una videointervista di Damon Lindelof, Trent Reznor e Atticus Ross a Rolling Stone.
Nel video Lube Man – a quanto pare un grande fan dei compositori della colonna sonora di Watchmen – chiede ai musicisti dei Nine Inch Nails una base sulla quale poter rappare dei versi legati agli eventi della serie, e al termine dei quali toglie la maschera confermando di essere Dustin Ingram, interprete dell’agente Petey. Lindelof chiede allora all’attore di restituire il costume del personaggio e Ingram – prima di fuggire spruzzandosi d’olio – lascia spazio all’idea che la richiesta sia un indizio sul possibile sviluppo di una seconda stagione di Watchmen.
La risposta di Lindelof continua a essere negativa, e richiama quanto già detto dallo showrunner alcuni mesi fa:
Vorrei tanto avere delle idee per Watchmen 2, e vorrei anche che si facesse una seconda stagione. Il punto è che ho messo tutte le mie risorse in campo per la prima. E per ogni idea che ci veniva stabilivamo se impiegarla nella prima stagione o lasciarla da parte per dopo. E quindi, potrebbe esserci una seconda stagione di Watchmen? Personalmente spererei di sì, ma non credo che la si debba fare solo perché alla gente è piaciuta la prima.
E ancora:
Sarei entusiasta [se qualcun altro lavorasse alla seconda stagione]. Non credo che ci sia bisogno di ancorare una nuova stagione agli eventi del finale della prima. […] Si potrebbe ambientare una storia negli anni ’50, ’60 o ’90, o fare un salto in avanti di cinque anni o avere un protagonista che non sia Angela Abar o proseguire con le avventure di Veidt e Laurie. […] Se qualcuno volesse farlo direi “Prego, fatevi avanti”.
Da parte sua, HBO sembra dover fare i conti con un conflitto fra motivazioni commerciali e creative. Se da un lato l’idea di un nuovo affaccio sull’universo di Watchmen può apparire un ghiotto affare, dall’altro Casey Bloys e i vertici del network non hanno mai smentito le dichiarazioni di Lindelof né fatto mancare allo showrunner un sostegno forte alle ragioni più razionali legate alla sua scelta.
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