La transfobia di J.K. Rowling non fa quasi più notizia, ma la scrittrice è ben lungi dall’essere disposta ad aprirsi a punti di vista più progressisti sulle questioni di genere. A mesi di distanza dagli ormai famigerati tweet dell’autrice e dalle nette prese di posizione di Daniel Radcliffe, Eddie Redmayne e alcuni grandi romanzieri come Margaret Atwood e Stephen King, è ora Kerry Kennedy a lanciare alla scrittrice delle nuove accuse di transfobia.
Nel dicembre 2019 la Robert F. Kennedy Human Rights Association, di cui Kerry Kennedy è presidente, aveva assegnato a J.K. Rowling il Ripple of Hope Award, un premio umanitario destinato a grandi personaggi dell’universo imprenditoriale, del mondo dell’intrattenimento e dell’attivismo capaci di distinguersi per il proprio impareggiabile impegno a favore del cambiamento sociale. Naturale, dunque, che le affermazioni controverse della scrittrice spingessero infine Kennedy a prendere posizione.
Nel corso di giugno 2020 – il mese del Pride per la comunità LGBTQ – e con mio grande sgomento, J.K. Rowling ha pubblicato tweet e comunicati transfobici molto preoccupanti, si legge sul sito dell’associazione. Il 6 giugno ha twittato un articolo dal titolo Opinion: Creating a more equal post-COVID-19 world for people who menstruate [riguardo la creazione di un ‘mondo più equo per le persone con le mestruazioni’, ndr], in cui esprimeva con disinvoltura delle argomentazioni sprezzanti a proposito dell’identità transgender.
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Kennedy afferma poi di aver parlato con Rowling per esprimere la mia profonda delusione riguardo al fatto che abbia scelto di sfruttare i suoi doni incredibili per creare una narrazione che svilisce l’identità delle persone trans e di genere non-binario, danneggiando la validità e l’integrità dell’intera comunità transgender, già pesantemente colpita da episodi di violenza, discriminazione, molestie ed esclusione e, di conseguenza, alti tassi di suicidio, tentati suicidi, danni fisici e mentali. E sono soprattutto le persone trans più giovani e le donne nere trans a esserne colpiti.
Come di consueto, J.K. Rowling ha deciso di non incassare il colpo e ribattere con una mossa di sdegno che non la allontana di un millimetro dalle sue rigide posizioni. Questo il commento pubblicato sul suo sito:
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- Mettiti nei panni di uno dei tuoi personaggi preferiti, tra cui harry,...
A causa della seria divergenza di opinioni fra me e l’RFKHR, sento di non poter far altro che restituire il Ripple of Hope Award assegnatomi lo scorso anno. Mi rattrista profondamente che l’RFKHR abbia avvertito la necessità di adottare questo punto di vista, ma nessun premio e nessuna onorificenza, per quanto io ammiri le persone cui sono intitolati, è per me così importante da convincermi a rinunciare al diritto di seguire i dettami della mia coscienza.
Anche in questo caso Rowling rifiuta l’idea implicita che io sia transfobica e abbia danneggiato le persone trans. Le reazioni alla controversia, però, sono molto dure. Oltre ai già citati attori, anche molti fan della saga letteraria di Harry Potter hanno manifestato sdegno e delusione, rimproverando alla scrittrice di aver distrutto l’eredità della sua più popolare creatura. È anche per questo che le vendite di tutte le sue principali opere risultano in pieno declino un po’ ovunque, e il suo posto nel cuore di tanti non è più così saldo.
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