La ministra Azzolina confonde il significato di infrazione e effrazione, bocciata dai social

Errore davvero grave che gli utenti social non perdonano, l'evento scatenante

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Ha decisamento confuso il significato di infrazione con quello di effrazione la ministra Lucia Azzolina e come prevedibile, la cosa ha scatenato una bufera social nei suoi riguardi. Considerando la massima carica per l’istruzione nel nostro paese, non ci si aspetterebbe di certo errori simili.

La ministra Azzolina, in realtà, potrebbe non aver scritto personalmente il tweet incriminato e presente al termine di questo articolo. Il suo team social potrebbe invece essersi occupato di questo cinguettio (come di altri) ma è comunque quanto mai anomalo che un errore di questo tipo possa provenire da un’account istituzionale di primo livello.

Chiariamo le coordinate esatte dell’errore. La ministra Azzolina ha commentato, attraverso il suo profilo, un episodio di vandalismo ai danni del’Istituto Virgilio-Salandra di Troia, in provincia di Foggia. Nel riportare la notizia, la massima carica del Governo per l’Istruzione ha confuso appunto il significato di “infrazione” con quello di “effrazione”, utilizzando impropriamente il primo termine.

Per correttezza lessicale, va chiarito che il significato di infrazione si riferisce alla trasgressione e violazione di una norma come nel caso di una multa, applicata ad esempio dopo il mancato rispetto di un regolamento o una legge. Il significato di effrazione ha a che fare invece con l’atto di rompere o scassinare qualcosa o qualche luogo. Quest’ultimo sarebbe stato naturalmente il termine corretto da utilizzare e non certo il primo indicato.

La ministra Azzolina è stata investita da numerosi critiche nelle ultime ore proprio per l’interpretazione impropria del significato di infrazione. Su Twitter è nato, neanche a dirlo, l’hashtag “AzzolinaBocciata” che mette pure in evidenza altre uscite poco edificanti del recente passato del rappresentante politico. Con il clima teso per il prossimo ritorno tra i banchi di scuola, l’esponente del Governo per l’Istruzione è certamente messa sotto i riflettori e non le si perdona alcun passo falso.