Le controversie attorno al personaggio di Apu ne I Simpson sono ormai storia vecchia, con l’addio di Hank Azaria al ruolo di doppiatore, mentre più recenti e lungimiranti sono le decisioni prese da altre voci note di Hollywood sull’onda del mea culpa del settore. Le accuse di razzismo e insensibilità mosse a network, piattaforme e produzioni fra le più popolari degli ultimi anni hanno spinto i diretti interessati a correre ai ripari oscurando episodi problematici o spingendo a introdurre delle quote che garantiscano una più equa partecipazione delle minoranze al racconto di storie che possono e devono riguardarle.
Pochi mesi fa Kristen Bell e Jenny Slate hanno rinunciato ai propri ruoli di doppiatrici nelle serie animate Central Park e Big Mouth, mentre Alison Brie ha espresso a posteriori il proprio rammarico per aver accettato di prestare la voce a Diane Nguyen in BoJack Horseman. E al di là dei singoli casi sembra che una buona fetta del mondo dell’intrattenimento sia disposta a prendere in seria considerazione la possibilità di rivoluzionare i propri iter di casting e assunzione.
- I Simpson:Il Videogi (Actor)
In un precedente approfondimento abbiamo rilevato come fare in modo che esista una maggiore aderenza fra un personaggio e chi dà voce, volto e sostanza al suo essere abbia almeno due vantaggi. Oltre ad assicurare alle vicende una maggiore verosimiglianza, permette a chi possieda determinati tratti, caratteristiche ed esperienze di prendere in mano la propria storia e offrire ad altri in condizioni simili uno strumento di rappresentazione di sé.
A dar voce a un’opinione diametralmente opposta arriva adesso Harry Shearer, voce di Ned Flanders e del dottor Hibbert ne I Simpson, che in un’intervista a Times Radio ha detto di essere convinto di un principio molto semplice riguardo la recitazione: il lavoro dell’attore è interpretare qualcuno che non è. È questo il compito da svolgere, è questa la descrizione del lavoro.
L’attore, nel cast de I Simpson fin dal 1989, si è detto a favore di una maggiore diversità dietro la macchina da presa, con la creazione di squadre di autori e produttori più variegate e inclusive, ma di non credere che questa varietà debba estendersi al cast di una produzione cinematografica o televisiva. Queste sue esternazioni ricordano il polverone sollevato ai tempi di Black Widow dalle parole di Scarlett Johansson, decisa a interpretare qualsiasi ruolo le interessi a dispetto delle specificità di un personaggio.
- Dimensioni: circa 18 cm.
- Materiale: micro velboa scamosciato
L’emergere di punti di vista contrastanti su una questione per la quale non esistono criteri di giustizia assoluti conferma quanto resti ancora da fare perché prevalga il buon senso, perlomeno nel contesto dell’intrattenimento made in Usa. Credere che un ruolo vada assegnato alla persona giusta non fa una grinza, in un mondo ideale.
Nel caotico e squilibrato contesto attuale, invece, quando un attore bianco presta la sua voce a un personaggio di colore – e lo stesso può dirsi per una persona cisgender nei panni di un personaggio trans, e in svariati altri casi – si appropria inevitabilmente di un’opportunità che si sarebbe potuta offrire a colleghi in posizione di oggettivo svantaggio, e per i quali non è affatto detto che si presentino altre occasioni valide. Ed è per questo che una soluzione più edificante al problema potrebbe essere l’equità, e non l’uguaglianza, perché è offrendo a ciascuno gli strumenti di cui ha bisogno, più che garantendo a tutti gli stessi strumenti, che si può sperare di non lasciar fuori nessuno. Lo abbiamo già detto e ne restiamo convinti.