Mostra del Cinema di Venezia, un concorso con 8 registe e 4 film italiani

Annunciata oggi l'edizione post-Covid del festival. Un programma con 62 titoli dal taglio internazionale, con 50 paesi rappresentati. Tra gli italiani in concorso Emma Dante, Gianfranco Rosi, Susanna Nichiarelli

Mostra del cinema di Venezia

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“Una Mostra del Cinema di Venezia internazionale, che non ha rinunciato né alla qualità né al numero dei film“, esordisce il presidente Roberto Cicutto alla conferenza stampa di presentazione di oggi del programma della 77. edizione del festival. Gli fa eco il direttore Alberto Barbera che aggiunge: “Il cuore della Mostra è salvo”. Alla fine sono 62 i titoli totali, più 15 cortometraggi, suddivisi tra Concorso principale, Orizzonti e le diverse sezioni del Fuori Concorso.

“È un segnale importante,”, ribadisce Cicutto, per il solo fatto che la Mostra del Cinema di Venezia, primo fra i grandi festival dopo la defezione di cannes, abbia deciso di svolgersi. “È importante – aggiunge il presidente – perché questa esperienza diventerà un patrimonio, un laboratorio utile per chi verrà dopo di noi. Con dei protocolli sanitari che metteranno i partecipanti nelle migliori condizioni di sicurezza possibili, con i varchi nella zona rossa e il controllo della temperatura, biglietterie solo on line, distanziamento fisico, per consentire un accesso rapido e controllato“.

Questo sotto il profilo delle procedure. Per quanto riguarda i contenuti, Barbera sottolinea come, benché si tratterà di una edizione in scala un po’ ridotta, questa Mostra del Cinema di Venezia sarà nel segno dell’internazionalità. “Non sarà un festival autarchico“, sottolinea Barbera, che snocciola i numeri: “50 i paesi rappresentati. Venezia non rinuncia a essere una vetrina del cinema mondiale. Nella selezione ci sono il 28% di film diretti da donne, che però diventano 8 su 18 nel concorso principale, ovviamente scelti in base a un principio di qualità e non di rispetto di quote di genere“.

Tra i film che si vedranno tra il 2 e il 12 settembre mancano all’appello i film delle majors americane, le cui uscite sono tutte rimandate a data da destinarsi. Forte presenza di italiani, per “una selezione – sottolinea Barbera – di grande qualità, per un cinema che sta attraversando un periodo felice di rinnovamento”. E così in concorso ci sono Le Sorelle Macaluso della drammaturga Emma Dante, l’atteso Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, che aveva vinto Orizzonti con il film dedicato a Nico e torna con un biopic sulla figlia più giovane del filosofo, girato in inglese, un film che secondo Barbera confermerà la regista come uno dei grandi talenti italiani di oggi.

Miss Marx di Susanna Nicchiarelli

Poi Padrenostro di Claudio Noce, prodotto e intrepretato da Pierfrancesco Favino. E torna il già vincitore del Leone d’Oro Gianfranco Rosi, con Notturno, un nuovo documentario girato nel corso di tre anni trascorsi sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano, in cui il regista ha incontrato le persone che vivono nelle zone di guerra per raccontare le storie e i personaggi oltre il conflitto. “Non dovete aspettarvi cadaveri e distruzioni – dice Barbera – Rosi si interessa alla devastazione interiore degli individui, alzando l’asticella delle sue ambizioni estetiche, che trascendono la separazione tra documentario e film di finzione“.

Non chiude la porta a possibili aggiunte dell’ultima ora il direttore, per un Concorso inevitabilmente avaro di grandi nomi, ma con film sulla carta interessanti, come il già annunciato Nomadland di Chloé Zhao, con Frances McDormand, “una guida alla sopravvivenza dei nuovi nomadi negli Stati Uniti“, Dear Comrades di Konchalovsky, su un episodio di sciopero operaio nella Russia di Brèžnev, e Laila In Haifa del maestro Amos Gitai, “uno dei capitoli più intensi della riflessione del regista israeliano sulle possibilità della convivenza“.

Singolare, nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, la partecipazione di autori che in altri anni sono stati presenti nel Concorso principale, come il vincitore del Leone D’Oro Lav Diaz, che torna con Genus Pan, sempre in rigoroso bianco e nero per riflettere sul destino degli ultimi nelle Filippine contemporanee. Trova spazio in questa sezione anche il giovane Pietro Castellitto, con la regia de I Predatori, film che Barbera annuncia “eccentrico per il cinema italiano, d’una satira che rischia anche di andare sopra le righe, curioso e promettente“. A proposito di cognomi illustri, c’è anche Mainstream di Gia Coppola, nipote di Francis Ford, con un triangolo amoroso che riflette su social media e influencer.

Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia alcuni dei titoli più succulenti: il melodramma Love After Love di Ann Hui, la regista cinese insgnita del Leone d’Oro alla carriera; Assandira dell’appartato Salvatore Mereu che, fa capire Barbera, non ci fossero stati già troppi italiani, avrebbe voluto nel Concorso principale; Sportin’ Life dell'”italianizzato” Abel Ferrara, girato a Berlino, “una celebrazione del cinema e della musica e del sodalizio del regista con Willem Dafoe“; Greta sulla giovane attivista Thunberg e Paolo Conte, Via Con Me, di Giorgio Verdelli, sul cantautore astigiano; Salvatore – Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino, un docufilm su Salvatore Ferragamo.

Una clip di Salvatore – Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino

Tra i documentari si segnalano City Hall di Frederick Wiseman, nuovo capitolo dell’inesausta indagine sulle istituzioni americane, stavolta il municipio di Boston, di questo grande cineasta indipendente novantenne già Leone d’Oro alla carriera, “una lezione di educazione civica senza eguali“, dice Barbera. Molto intrigante Hopper/Welles, lunga, straordinaria conversazione tra Orson Welles e Dennis Hopper mentre questi girava The Last Movie in Messico, il suo rovinoso fiasco commerciale, due ore di dialogo per un documento storico attesissimo. Ancora sul cinema La Verità Su La Dolce Vita di Giuseppe Pedersoli, racconto di una delle pagine più gloriose della storia del cinema italiano diretto dal nipote di Peppino Amato che produsse il capolavoro di Fellini, nonché figlio di Bud Spencer.

Tutto ciò si aggiunge alle anticipazioni della Mostra del Cinema di Venezia date alla spicciolata negli scorsi giorni: Lacci di Daniele Luchetti film d’apertura il 2 settembre; la pre-apertura dell’1 con il documentario Molecole di Andrea Segre, girato a Venezia durante il lockdown; i due Leoni d’Oro alla carriera, all’attrice Tilda Swinton e alla regista Ann Hui; la composizione delle giurie, quella del Concorso principale presieduta da Cate Blanchett e Orizzonti dalla regista Claire Denis, mentre la madrina è Anna Foglietta; i programmi di Venezia Classici, ospitati dal festival Il Cinema Ritrovato di Bologna (25-31 agosto) e delle sezioni autonome collaterali delle Giornate degli Autori, promosse da Anac e 100autori, e della Settimana Internazionale della Critica, organizzata dal Sindacato dei critici della SNCCI. Il concorso Venezia Virtual Reality infine, invece di svolgersi sull’isola del Lazzaretto Vecchio, sarà fruibile online grazie ad una piattaforma accessibile a tutti gli accreditati.

Concorso ufficiale
In Between Dying, Hilal Baydarov (Azerbaijan, U.S.)
Le Sorelle Macaluso, Emma Dante (Italia)
The World to Come, Mona Fastvold (U.S.)
Nuevo Orden, Michel Franco (Messico, Francia)
Amants, Nicole Garcia (Francia)
Laila in Haifa, Amos Gitai (Israele, Francia)
And Tomorrow The Entire World, Julia Von Heinz (Germania, Francia)
Dear Comrades, Andrei Konchalovsky (Russia)
Wife of a Spy, Kiyoshi Kurosawa (Giappone)
Sun Children, Majid Majidi (Iran)
Pieces of a Woman, Kornél Mundruczó (Canada, Ungheria)
Miss Marx, Susanna Nicchiarelli (Italia, Belgio
Padrenostro, Claudio Noce (Italia)
Notturno, Gianfranco Rosi (Italia, Francia, Germania)
Never Gonna Snow Again, Małgorzata Szumowska e Michal Englert (Polonia, Germania)
The Disciple, Chaitanya Tamhane (India)
Quo Vadis, Aida?, Jasmila Zbanic (Bosnia Herzegovina, Austria, Romania, Olanda, Germania, Polonia, Francia, Norvegia)
Nomadland di Chloé Zhao

Orizzonti
La Troisieme Guerre, Giovanni Aloi (Francia)
Milestone, Ivan Ayr (India)
The Wasteland, Ahmad Bahrami (Iran)
The Man Who Sold His Skin, Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia, Germany, Belgio, Svezia)
I Predatori, Pietro Castellitto (Italia)
Mainstream, Gia Coppola (U.S.)
Guerra e Pace, Martina Parenti, Massimo D’Anolfi (Italia, Svizzera)
Genus Pan, Lav Diaz (Filippine)
Zanka Contact, Ismael El Iraki (Francia, Marocco, Belgio)
La Nuit Des Rois, Philippe Lacote (Costa d’Avorio, Francia, Canada)
The Furnace, Roderick MacKay (Australia)
Careless Crime, Shahram Mokri (Iran)
Gaza Mon Amour, Tarzan Nasser, Arab Nasser (Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar)
Selva Tragica, Yulene Olaizola (Messico, Francia, Colombia)
Mila (Mele), Christos Nikou
Nowhere Special, Uberto Pasolini (Italia, Romania, Gran Bretagna)
Listen, Ana Rocha De Sousa (Gran Bretagna, Portogallo)
The Best is Yet to Come, Wang Jing (Cina)

Fuori Concorso – Fiction
Lacci, Daniele Luchetti (Italia)
Lasciami Andare, Stefano Mordini (Italia)
Mandibules, Quentin Dupieux (Francia, Belgio)
Love After Love, Ann Hui (Cina)
Assandira, Salvatore Mereu (Italia)
The Duke, Roger Mitchell (Gran Bretagna)
Night in Paradise, Park Soon-jung (Corea del Sud)
Mosquito State, Filip Jan Rymsza (Polonia)

Fuori Concorso – Non Fiction
Sportin’ Life, Abel Ferrara (Italia)
Crazy, Not Insane, Alex Gibney (U.S.)
Greta, Nathan Grossman (Svezia)
Salvatore – Shoemaker of Dreams, Luca Guadagnino (Italia)
Final Account, Luke Holland (Gran Bretagna)
La Verità Su La Dolce Vita, Giuseppe Pedersoli (Italia)
Molecole, Andrea Segre (Italia)
Narciso Em Ferias, Renato Terra, Ricardo Calil (Brazil)
Paolo Conte, Via Con Me, Giorgio Verdelli (Italy)
Hopper/Welles, Orson Welles (U.S.)
City Hall, Frederick Wiseman (U.S.)

Fuori Concorso – Proiezioni speciali
30 Monedas – Episodio 1, Alex De La Iglesia (Spagna)
Princesse Europe, Camille Lotteau (France)
Omelia Contadina, Alice Rohrwacher e JR (Italia)