Gli anni di Grey’s Anatomy non sono stati solo rose e fiori per Sandra Oh: l’attrice canadese di origini coreane ha rivelato di aver vissuto inizialmente molto male l’esplosione di popolarità che è derivata dal suo debutto nel medical drama di Shonda Rhimes, al punto da dover ricorrere alla psicoterapia.
Il personaggio di Cristina Yang, spigolosa e talentuosa specializzanda dell’ospedale universitario di Seattle, le è stato offerto dopo che era stata scelta per interpretare, nella stessa serie, il ruolo di Miranda Bailey (poi impersonato da Chandra Wilson). Certamente una grande occasione per la sua carriera, il ruolo che ha fatto la differenza, ma ha portato con sé anche degli effetti collaterali.
La fama improvvisa, la perdita dell’anonimato e dunque in un certo senso della libertà, l’ha colta di sorpresa e l’ha messa a dura prova, spingendola a fare ricorso ad uno psicologo per affrontare la situazione.
Sandra Oh ne ha parlato durante un’intervista per il podcast di The Hollywood Reporter Awards Chatter, in cui ha ripercorso la sua carriera rivelando anche il momento difficile trascorso a causa della gloria improvvisa. Qualcosa a cui non era evidentemente pronta, nonostante avesse già avuto esperienze di recitazione molto prima di debuttare in Grey’s Anatomy, ma diventare una star del piccolo schermo era tutt’altra cosa per una persona schiva come lei.
È stato traumatico. Allora tutto era diverso. I social media non erano diffusi come lo sono oggi. La gente non aveva telefoni come adesso. Ma sicuramente i paparazzi c’erano comunque. Personalmente non mi sono mai concentrata sul diventare famosa. Ma ciò che molti non capiscono è che è estremamente destabilizzante perdere il tuo anonimato. E in un modo che non puoi prevedere perché è molto particolare per ciascuna persona. È stato molto difficile per me e sono entrata in terapia per far fronte a questo peso.
Sandra Oh ha necessitato di qualche tempo per abituarsi alle conseguenze della fama. A riprova del suo scarso interesse per la celebrità, ha lasciato Grey’s Anatomy alla decima stagione senza avere altri progetti ad attenderla e ha dovuto aspettare qualche anno prima che arrivasse un’altra grande occasione nel panorama della serialità come Killing Eve, con un ruolo che le è valso un secondo Golden Globes dopo quello vinto col medical drama.
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