Il compleanno di Achille Lauro batte 30 colpi, tre decadi che nella vita di ognuno significano intenzioni. Dobbiamo essere onesti: prima di Rolls Royce il Lauro De Marinis ragazzo era noto solo ai fan che lo seguivano dai tempi di Achille Idol Immortale (2014), l’esordio discografico con l’etichetta Roccia Music.
Con la partecipazione a Sanremo 2019 con Rolls Royce l’Italia intera è entrata nel mondo di Achille Lauro, l’artista con uno pseudonimo che ricorda l’armatore morto nel 1982 ma anche il transatlantico dirottato nel 1985 da un commando del Fronte per la Liberazione della Palestina.
Uno pseudonimo che, però, lo stesso artista ha sempre dichiarato essere ispirato all’eroe greco Achille. Nel contesto di Sanremo un brano come Rolls Royce sdoganava un fenomeno discografico che fino a quel momento apparteneva alla nicchia, ma il contributo era arrivato anche dal letame piovuto sull’artista dopo il maldestro scoop di Valerio Staffelli. Il servizio di Striscia La Notizia aveva creato l’equivoco utile per inventare la rockstar.
- 1990
- Achille
Non una rockstar nell’accezione di Sfera Ebbasta, ovviamente. Lauro fa infuriare quando veste come David Bowie, quando fa riferimenti religiosi. Lauro crea tensione, e la tensione – per dirla come Ghigo Renzulli – è rock.
Oggi ogni mossa di Achille Lauro fa notizia. Quando sui suoi social compare una novità inizia l’attesa perché sì, in lui troviamo l’artista che incuriosisce, in lui troviamo l’imprevedibilità e l’hype. Lo ha dimostrato con il teatro personale che ha portato a Sanremo 2020 con Me Ne Frego, quando la performance dei suoni ha sposato quella delle suggestioni.
Lo abbiamo visto ridacchiare quando si è tolto la veste nella prima serata, perché da quel momento era diventato il trino che soppiantava il nessuno. Oggi, nel giorno del compleanno di Achille Lauro, è fresca la notizia dell’arrivo del nuovo album e sì, nonostante le anticipazioni siamo già tanto curiosi.