Il testo del necrologio di Ennio Morricone è arrivato nelle ultime ore, come era stato disposto dal Maestro. A diffonderlo è stato il suo avvocato Giorgio Assumma, seguendo le indicazioni del suo assistito che voleva esserne il firmatario.
Il suo legale ha consegnato il testo ai cronisti che hanno affollato l’esterno del Campus Biomedico, dove il Maestro era ricoverato da alcuni giorni a seguito della frattura del femore per la quale era stato operato. Assumma fa sapere che Morricone sarebbe scomparso a seguito di alcune complicazioni post operatorie.
Nei pensieri di Ennio Morricone, che ora sono diventati patrimonio di tutti, non poteva mancare Peppuccio – Giuseppe Tornatore – ma anche le sorelle e i figli. L’ultimo saluto, il più accorato, è quello per la moglie Maria, alla quale aveva dedicato anche il Premio Oscar alla carriera. A lei il suo più doloroso addio, ultima nel lungo elenco di persone che l’hanno accompagnato in questa lunga vita dedicata alla musica.
La camera ardente che è stata allestita al piano -2 del Campus non è accessibile, neanche per lasciare un ricordo floreale. Le attuali norme anti-Covid non avrebbero consentito l’accesso né gli assembramenti. I fan, seppur numerosi, hanno deciso di rispettare l’ultimo volere del Maestro che ha richiesto riservatezza, per “non disturbare”.
Il primario emerito di ortopedia che ha seguito il decorso operatorio del Maestro, Vincenzo Denaro, ha spiegato: “È stato lucido e presente fino alla fine, ci ho parlato ieri mattina, si aspettava la sua morte e ha pianificato il suo funerale nei minimi dettagli, non voleva nessuna pubblicità”.
Ennio Morricone aveva già subito un’operazione a una gamba nel 2015, appena prima di un importante concerto all’Arena di Verona al quale non aveva voluto mancare. Il Maestro era ricoverato da circa un mese per la frattura del femore, avvenuta a seguito di una brutta caduta causata da un problema respiratorio.
Il testo del necrologio di Ennio Morricone
“Io, Ennio Morricone, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima) . A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.