L’Atalanta non molla un centimetro. Anche il Napoli si è inchinato allo strapotere fisico, tecnico e tattico dell’Atalanta. Non più una sorpresa, ma una solida realtà del vertice italiano ed europeo l’Atalanta.
Nella stagione del Covid-19 l’Atalanta, nell’epicentro della pandemia, sta conquistando l’ammirazione generale in Italia ed in Europa.
In campionato , l’Atalanta ha ormai blindato, a discapito di Napoli e Roma, il quarto posto che garantisce l’accesso alla Champions della prossima stagione. Ed in Champions ha già un posto della Final8 di Lisbona questa Atalanta schiacciasassi che – si giocasse oggi – farebbe tremare tutti gli squadroni europei dal City ( con il quale ha vinto il girone eliminatorio) al PSG.
Di fronte a simili risultati sarebbe giusto tributare applausi a scena aperta all’Atalanta di Gasperini. Da qualche settimana, invece, l’Atalanta è circondata da invidiose illazioni innescate da Zeman.
Il tecnico boemo, il cui gioco è stato abbondantemente superato dal calcio contemporaneo, ha inaugurato la crociata contro l’Atalanta interrogandosi maliziosamente sulla corsa degli orobici. Poche parole, tra detto e non detto, per scatenare il pandemonio contro l’Atalanta ed il suo staff di preparatori atletici.
Per i tanti invidiosi, privi di qualsiasi prova documentale, i successi dell’Atalanta sono frutto non del duro lavoro bensì di provette ed iniezioni illegali. A questo coro si aggiungono , partita dopo partita, tutti i tifosi delle squadre sconfitte dall’Atalanta.
Che tristezza, che squallore. Per rivolgere accuse così gravi bisogna avere delle prove concrete. Bisogna avere il coraggio civile di andare dai Carabinieri e denunciare l’Atalanta. Altrimenti zitti e muti, ed applausi per una squadra che forse lavora meglio delle altre sul piano fisico e tecnico vincendo le partite con il sudore della fatica.