Quello delle antenne 5G è un argomento assai spinoso, soprattutto grazie alla complicità fornita nell’ambito delle fake news. Le voci complottiste hanno trovato su questo fronte una spalla fortissima, che ha aiutato non poco la diffusione di teorie parecchio fantasiose. La più inflazionata nel corso degli ultimi mesi è che diffusione delle antenne 5G e Coronavirus siano in qualche modo collegate.
Una situazione che ovviamente ha dell’inverosimile, con le teorie in questione che sono state prese in esame dagli esperti, smontate pezzo per pezzo. Nel frattempo chiaramente le tecnologie della telefonia mobile continuano nel loro progresso, e a supportarne le ambizioni arrivano alcuni provvedimenti che mirano a renderne più agevole la diffusione sul territorio italiano.
Antenne 5G, vietato dire no?
Non sono stati pochi i sindaci che si sono opposti al posizionamento delle antenne 5G nei rispettivi comuni di competenza. Una situazione destinata a cambiare a stretto giro, visto l’intervento politico che prende vita con il DL Semplificazioni. La bozza del testo includerà infatti anche alcuni provvedimenti che mirano ad agevolare il processo di espansione della banda larga. E quindi una perdita della possibilità di dire “no” a queste tecnologie. Uno snellimento necessario, quello del Decreto Legge, che mira a velocizzare le pratiche di ammodernamento delle infrastrutture comunicative del paese.
La modifica alla Legge del 2001 viene sottolineato nel seguente passaggio presente nella bozza del DL: “”Viene così modificata l’attuale disciplina che prevede che i comuni possano adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
Siamo di fronte per il momento a una bozza, che andrà discussa in Consiglio dei Ministri e limata nei suoi angoli vivi prima di divenire effettiva. Possibile dunque che nelle prossime settimane si assista a nuove variazioni che provino a venire incontro a tutte le parti in causa.
Per semplificare semplifica…direi troppo. La vera semplificazione di cui nessun sito parla è la modifica di un articolo apparentemente innocuo, l’art. 87ter, che permette ai gestori di modificare gli impianti esistenti senza neanche fornire i dati degli stessi, se non le modifiche dimensionali.Vuol dire esautorare il sistema delle ARPA dal controllo preventivo degli impianti di telefonia mobile, levando peraltro ai gestori l’onere di pagare i pareri che venivano emessi dalla arpa stesse. Proprio bravi…
L’economica dell’Italia è in sfacielo e i nostri politici si preoccupano di trovare ogni escamotage per favorire senza disturbo di installazione delle antenne 5G…
Viste le autorevoli voci scientifiche internazionali che indicano come pericolosi i campi magnetici in generale (no gomblotto ma basta una semplice ricerca in pubmed) è vergognoso che in Italia si parli di togliere ai Sindaci il dovere di cautelare la popolazione.
Forse così gli italiani capiranno che a governarli ormai è l’industria e i vari conte sono manichini di facciata
Avete letto una qualche ordinanza delle oltre 500 ?! Nessuna dice NO AL 5G!
Dice solo che sono in attesa di ricevere da parte delle istituzioni pubbliche e politiche la conferma certa, suffragata da idonea sperimentazione scientifica (svolta da enti di ricerca INDIPENDENTI!) e supportata dalla presa in carico di responsabilità civile e penale nei confronti dei cittadini di danni alla salute, … e nel frattempo … nessuna licenza per le antenne 5G.
E’ profondamente diverso dal dire “NO al 5G” perché è … brutto!!!