Gli artisti di strada finalmente possono tornare ad esibirsi a Milano

Lunedì 22, nell’ultima puntata del Barone Rosso Solo Flight, mi sono collegato con Marina Madreperla e mi ha raccontato lo sconforto degli artisti di strada di Milano


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VITTORIA !!! Da oggi gli artisti di strada possono tornare ad esibirsi a Milano. Perché gli era ancora impedito?!?

La storia è bella perché tutto si è risolto velocemente.

Sabato 20 giugno ho ricevuto questa mail da Marina Madreperla, un’artista di strada molto famosa a Milano, al punto che RaiUno le ha dedicato un servizio nel TG7:

Gentilissimo Maestro,
Mi permetto di disturbarLa soprattutto in qualità di cittadina milanese dalla nascita al fine di sensibilizzare la Sua autorevole attenzione al tema che Le rappresento qui di seguito.
Sono una dei circa 1.500 artisti di strada iscritti alla piattaforma comunale Stradarte che ne regolamenta lo svolgimento.
Nonostante le disposizioni dell’Ordinanza Regionale N 566 contemplino la ripresa dei concerti e spettacoli all’aperto a far data dal 15 giugno, sussiste per la nostra categoria la persistenza di uno stato di veto con la conseguente astensione obbligatoria non tutelata di tutti gli artisti di strada dal proprio lavoro.
In sostanza: noi musicisti che rientriamo nella categoria “spettacolo e concerti all’aperto” avremmo dovuto essere autorizzati ad esibirci con pari decorrenza (con le dovute modalità di sicurezza).
A tal proposito desidero precisarLe che il mio intento (e quello dei colleghi con me coesi) sia solo quello di rappresentare l’oggettiva innocuità della nostra presenza in strada per farla ripartire – come è giusto che sia – in ottemperanza proprio alle disposizioni regionali esistenti a cui il Comune di Milano non sta dando seguito non fornendo tra l’altro alcuna comunicazione ufficiale. Non mi permetto di esprimere alcun senso di giudizio nei confronti dell’Assessorato competente, tuttavia è facilmente intuibile la gravità del problema.
Mi rendo conto del fatto che la Sua agenda sia satura di istanze e priorità tuttavia, essendo l’artista per propria natura privo di istinto rivoluzionario, sarebbe auspicabile non negargli il diritto all’espressione che è l’unica cosa che desidera condividere con i milanesi.
La prego, caro Red, dia voce alla nostra categoria.
Sono a completa disposizione per qualsiasi informazione e documentazione in merito.
Attendo un possibile cortese cenno di riscontro ringraziandoLa sin d’ora per il Suo interessamento.
Cordiali saluti.
Marina Madreperla

Domenica 21, invitato a interagire con Giorgia Meloni a Live Non è la D’Urso, ho detto pubblicamente che il Comune di Milano, disattendendo un’ordinanza regionale, non permetteva agli artisti di strada si esibirsi.

Lunedì 22, nell’ultima puntata del Barone Rosso Solo Flight, mi sono collegato con Marina Madreperla che mi ha raccontato il timore che la riapertura per i buskers a Milano fosse rimandata a settembre. Assurdo, anche perché loro vivono di quello che i passanti donano, ma soprattutto perché in tempi bui la musica in strada è un toccasana per lo spirito. Ho tirato in ballo anche il Sindaco Beppe Sala, che conosco da anni, chiedendo di intervenire.

Ecco il video del collegamento dove Marina racconta lo sconforto degli artisti di strada di Milano.

L’effetto di questi due interventi è stato immediato, visto che martedì 23 ho ricevuto questa mail da Marina:

Buon pomeriggio caro Red,

Ti ringrazio ancora per aver dato la tua voce significativa e prestigiosa a favore della sottoscritta e della categoria che rappresento. Guarda a caso stamattina è spuntato un avviso in bacheca Stradarte nel quale l’ufficio preposto (finora silente) ha scritto che “dal 15 giugno la Regione Lombardia ha autorizzato gli spettacoli e concerti all’aperto – ma và? ndr – e che prossimamente saranno valutate le condizioni per la ripresa ecc. ecc.”. Il messaggio è ancora privo di una previsione temporale tuttavia almeno si è interrotto il silenzio persistente. E questo grazie a te.

Sostengo da sempre che tu sia un’anima dotata di un grande bagaglio energetico, integro e consapevole e mi permetto di dirtelo non per arrogarmi confidenze inopportune ma cogliendo al volo questa occasione di contatto che tu mi hai offerto e di cui sono felicissima.

Torno a trasmetterti i miei sensi di gratitudine con l’impegno di aggiornarti solo con belle notizie!

Un cordialissimo saluto.

Marina

Passano poche ore e mercoledì mattina ricevo una mail da Marina con un video allegato. L’oggetto è: RIAPERTURAAAAAAA!!!         

Il video in cui racconta tutto lo trovi a questo link

Poi, nel pomeriggio, un’altra mail di Marina, ancora incredula per la velocità con cui tutto è stato risolto:

Caro Red,

Ti scrivo come amica. 

Sono rimasta profondamente colpita dalla determinazione con cui hai preso a cuore la mia istanza dando voce agli artisti di strada milanesi, una voce che non riusciva a sortire alcun riscontro da parte delle autorità sia in passato per altre situazioni sia attualmente in questa circostanza. 

Eppure diversi erano stati gli appelli miei, di altri artisti ed associazioni di cui Sala probabilmente non veniva nemmeno informato arenandosi su scrivanie sconosciute.

Il tuo straordinario contributo è stato di vitale importanza per la nostra categoria: nella storia dell’arte di strada non è mai successo che in 24 ore (è di ieri l’Ordinanza del Sindaco Sala) venissero emesse ufficialmente disposizioni bypassando tavoli, incontri, formalismi e quant’altro. 

Nelle nostre fila circolava la scoraggiante opinione che il Comune stesse temporeggiando fino a settembre con il rischio di non riaprire affatto nel caso remoto di un’altra “pandemia”.

C’è molto fermento tra i corridoi buskeriani che ti adorano a prescindere – come non amarti Red!

You have been my long awaited prize. Thank you!

Promettimi, ti prego, di contattarmi se verrai a Milano e riuscirai a ricavare un minuto per una stretta di mano!

Un abbraccio.

Marina

Ottimo. Il momento è maturo per far capire ai politici che la musica e la cultura sono importanti. Questo è il primo passo di interventi che dovranno coinvolgere tante attività, dalla musica live alla remunerazione adeguata di quella registrata, oggi sfruttata dalle piattaforme multinazionali che pagano quasi nulla per lo sfruttamento. Anche le radio dovranno cambiare le loro playlist. Ma… piano piano… un passo alla volta.

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