Roger Waters attacca Israele per la morte di George Floyd. Il bassista e fondatore dei Pink Floyd, del resto, non è nuovo nelle manifestazioni di dissenso verso il sionismo e quando parla della morte dell’afroamericano di Minneapolis estende il suo discorso ai rapporti tra gli Stati Uniti e Israele.
Waters, nelle ultime ore, ha rilasciato un’intervista al Middle East Media Research Institute e ha individuato Israele dietro la tecnica adottata dalla polizia per immobilizzare Floyd. Più nello specifico, il cantautore sostiene che le manovre messe in atto dal poliziotto che compare nel video virale siano le stesse delle Forze Di Difesa Israeliane (IDF). Secondo Waters, infatti, la polizia statunitense avrebbe imparato proprio dalle IDF che usano le stesse tecniche contro i palestinesi nei territori occupati.
Continuando, Waters attacca Israele per la morte di George Floyd nella persona di Sheldon Adelson, il magnate americano che da sempre sostiene Israele ed effettua donazioni a favore del Partito Repubblicano di Donald Trump. A tal proposito Roger Waters dice: “Sheldon Anderson crede che solo gli ebrei siano completamente umani”.
Per Waters, dunque, Adelson sarebbe il burattinaio che muove i fili della politica statunitense ed è un grande pazzo pericoloso convinto che tutto il mondo sia inferiore al popolo ebreo. Il bassista, però, non intende dire che tutti gli ebrei credano a ciò che dice Adelson, bensì che quest’ultimo si creda portavoce del popolo ebreo.
Per Roger Waters, dunque, il sionismo sarebbe indirettamente coinvolto nella morte dell’afroamericano a Minneapolis per via dei rapporti tra Donald Trump e Adelson che, in quanto sostenitore di Israele, muoverebbe i fili e insegnerebbe, così, le tecniche militari delle IDF alla polizia statunitense.
Con parole piene di vigore e protesta, Roger Waters attacca Israele per la morte di George Floyd e lascia intendere che Trump, in realtà, sia tenuto al guinzaglio da Adelson.
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