Le linee guida per la riapertura scuole a settembre: anche di sabato e turnazioni

Prime indicazioni per il rientro in aula, in attesa di conferme in questi giorni

linee guida scuola per settembre

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C’è una bozza delle linee guida per la riapertura scuole settembre. La ministra Lucia Azzolina l’ha inviata alle parti sociali ed è prevedibile che quanto riportato si concretizzi in un un apposito decreto nei prossimi giorni. Già a partire da domani 25 giugno le indicazioni qui riportate potrebbero diventare definitive e ufficiali.

A scuola anche di sabato per le turnazioni?

L’aspetto forse più interessante della bozza delle linee guida per la riapertura scuole è quello che prevede il ritorno in aula anche di sabato, almeno in quegli istituti dove la didattica terminava il venerdì. Il motivo dell’allungamento della settimana scolastica risiede nella necessità di stabilire delle turnazioni di gruppi di alunni per materie e dunque faranno anche comodo le ore aggiuntive del sabato per rispettare i programmi.

Dove e come si farà lezione?

Nella bozza con le linee guida per la riapertura scuole non c’è alcun riferimento alle tanto chiacchierate barriere di plexiglas ma alla sola indicazione necessaria del comitato scientifico del metro di distanza tra i banchi. Non compare neanche l’indicazione per la mascherina. Questa non dovrebbe essere necessaria tra i banchi ma solo nelle aree comuni e durante particolari attività. Solo le visiere potrebbero essere indossate dalle maestre, ma nell’unico caso della scuola dell’infanzia.

Didattica a distanza o no?

Non ci sarà didattica a distanza: non almeno per le scuole elementari e medie. Solo nel caso degli istituti superiori, la presenza in aula potrebbe intervallarsi con quella da casa. Insomma, solo gli studenti più autonomi anche nell’utilizzo delle tecnologie potranno adoperare le metodologie già sperimentate durante l’ultimo anno.

Palla al centro per i presidi

Per concludere, le linee guida per la riapertura scuole lasciano grande autonomia di gestione ai dirigenti scolastici. A loro spetteranno le decisioni finali sulla possibilità di dividere le classi in piccoli gruppi, coadiuvati anche dagli enti locali nell’individuazione di nuovi spazi per l’istruzione.