Antonio Ricci contro Achille Lauro, e non è una novità. Il patron di Striscia La Notizia torna sul caso Lauro dopo l’ultimo Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con il brano Me Ne Frego.
L’artista romano era finito al centro della cronaca del tg satirico di Canale5 per Rolls Royce, brano per il quale ha conquistato il tapiro d’oro consegnato da Valerio Staffelli. La consegna del tapiro non era stata semplice, poiché Achille Lauro non aveva preso bene le motivazioni della “premiazione”, che riguardava il testo del brano giudicato come inneggiante alla droga.
Ricci è quindi tornato sul caso Achille Lauro, questa volta sulle colonne del Corriere Della Sera:
“Non lo trovo sincero. Penso sia un ottimo prodotto di marketing, un perfetto indossatore per Gucci. Per fare il trapper raccontava nelle interviste di essere cresciuto nella miseria, tra droga e carcere. Appena arrivato al festival di Sanremo, per allargare il suo pubblico, ha spacciato la sua canzone sulla droga Rolls Royce come se fosse la rilettura della Balilla di Giorgio Gaber”.
Si ritiene, quindi, che Achille Lauro sia un perfetto prodotto di marketing, un indossatore di Gucci. Antonio Ricci ha anche analizzato i risvolti religiosi della sua produzione: “È riuscito a sostenere che il suo album “Dio c’è” sia una riflessione religiosa, quando invece è l’acronimo di DrogaInOfferta CostiEconomici. Ha ricevuto pure il plauso dell’Avvenire. Quest’anno è venuto fuori che suo padre è un magistrato di Cassazione e che andavano in vacanza a Cortina”.
Achille Lauro viene dal rilascio di un nuovo singolo, Bam Bam Twist, che ha fatto seguire alla pubblicazione di 16 marzo. Il 2020 è anche l’annata del Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con il brano Me Ne Frego e per il quale ha impersonato la figura di San Francesco, quella della Marchesa Casati Stampa e Elisabetta I Tudor. Per la serata delle cover, ha invece vestito i panni di Ziggy Dardust.