Purtroppo per la seconda erogazione del bonus 600 euro INPS, quello del mese di aprile per intenderci, non è filato tutto liscio per non pochi italiani. Dopo il primo accredito valido per il mese di marzo dell’aiuto previsto dal decreto Cura Italia, tanti cittadini non hanno più ricevuto altri aiuti. Naturalmente la mancanza del sussidio crea numerosi problemi per chi non ha altre entrate in questo periodo prolungato di emergenza Covid-19.
L’ente previdenziale ha chiarito la sua posizione in merito alla questione, lasciando in parte disattese le speranze di molti italiani. In pratica, chi ha ricevuto il solo suo primo bonus INPS ee poi null’altro dovrà forse attendere ancora un po’ per l’erogazione. Come visibile anche nel tweet riportato in questo articolo, si fa riferimento a pagamenti tardivi perché ancora in lavorazione.
C’è forse il rischio che chi ha ricevuto il primo accredito previsto dal decreto Cura Italia non ne riceva il secondo? L’INPS ha parlato di pagamenti in lavorazione ma non di problemi per l’erogazione. Plausibile è dunque che gli accrediti arrivino eccome, anche se con tempi non ancora ben chiari e forse non immediati.
Dopo il secondo bonus INPS da 600 euro valido per il mese di aprile, il Governo (nell’ultimo decreto Rilancio) ha previsto anche un terzo sussidio più corposo fino a 1000 euro complessivi per i richiedenti per il mese di maggio. Sui tempi di erogazione di quest’ultimo per tutti non ci sono informazioni ufficiali e pure significative. In realtà per quest’ultima tipologia di aiuto sono stati criticati i requisti abbastanza stringenti, come quelli relativi alla riduzione di incassi (per il periodo di emergenza) pari al 33% in meno rispetto al periodo Covid-19). Probabilmente su quest’ultima erogazione non mancheranno nuovi chiarimenti nel giro di poco tempo.
CONDIVIDETE! Le INPS territoriali stanno applicando erroneamente la presente circolare sul riesame del bonus 600 agli stagionali https://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%202263%20del%2001-06-2020.htm
La data limite del 23 febbraio per le rettifiche dell’unilav riguarda solo il RIESAME D’UFFICIO che è stato effettuato automaticamente a Roma, ma nell’allegato 2 della circolare rivolto alle sedi territoriali riguardo i riesami lasciati fuori dal controllo d’ufficio NON si parla di alcuna data limite per le rettifiche unilav, devono essere perciò esaminate le rettifiche oltre il 23 febbraio dalle stesse sedi territoriali per verificare che il cambio in stagionale:si sia corretto per l’eventuale lavoratore. NON POSSONO APPELLARSI ALLA DATA DEL 23 FEBBRAIO PER RESPINGERVI IL RIESAME!
Se dovessero farlo, consiglio di far rettificare anche l’UNIEMENS dato che per quest’ultimo la circolare non specifica alcuna data limite per la rettifica e dato che il controllo dell’unilav è ALTERNATIVO a quello dell’uniemens.
In pratica:
– chi ha unilav stagionale (prima del 23 febbraio) e/o uniemens stagionale, ha il bonus accreditato d’ufficio;
– se avete rettificato sia unilav (anche dopo il 23 febbraio) che uniemens, oppure avete rettificato solo uniemens in stagionale (pur avendo unilav:no), allora il riesame d’ufficio vi ha accreditato il bonus automaticamente, perché prima viene esaminato uniemens e solo con uniemens:no viene controllato alternativamente l’unilav;
– se infine avete rettificato solo unilav (dopo il 23 febbraio) ma NON l’uniemens, allora le sedi inps territoriali DEVONO verificare che la rettifica sia valida per il vostro tipo di lavoro, se insistono a non farlo, fate rettificare anche uniemens e chiedete ulteriore riesame.