Arrivano nuove indiscrezioni a proposito di una questione molto delicata per il nostro Paese, come quello relativo allo spostamento tra regioni dal 3 giugno. A quanto pare, infatti, ci saranno delle limitazioni impreviste per alcune realtà che stanno presentando ancora oggi alcune criticità in termini di contagio. Cerchiamo dunque di comprendere come stiano evolvendo le cose, dopo le informazioni che abbiamo portato alla vostra attenzione nei giorni scorsi.
Come potrebbe essere sottoscritto lo spostamento tra regioni dal 3 giugno
Informazioni interessanti sulla questione riguardante lo spostamento tra regioni arrivano direttamente da Repubblica. La giornata cruciale, per determinare cosa sarà possibile dal 3 giugno, è ben chiara a tutti. Il prossimo 29 maggio, infatti, il governo dovrà per forza di cose analizzare i dati, decidendo su quelle basi come strutturare la mobilità interregionale. Per farvela breve, si dovrà valutare se farla valere per tutti o, in alternativa, se imporre delle eccezioni con relative limitazioni.
Non è scontato che la questione valga per singole città o paesi, salvo ovviamente improvvisi e non auspicabili focolai incontrollati, con relativo rischio di diffusione del contagio da Coronavirus. Allo stato attuale, si può già avanzare un’ipotesi, prendendo spunto dalle proiezioni più recenti sulle singole aree. Ad esempio, l’ultimo report ci ha detti che tutte le regioni siano a livello “basso” di rischio, fatta eccezione per Lombardia, Molise e Umbria.
Cosa potrebbe significare questo in termini di spostamenti tra regioni dal 3 giugno? Le suddette regioni verrebbero parzialmente chiuse. Ovvero, i movimenti sarebbero consentiti solo tra loro, mentre resterebbe il divieto di entrata ed uscita tra regioni con diverso livello di rischio. Staremo a vedere se nel corso della prossima settimana la situazione in Italia cambierà, inducendo in questo modo il governo a fare valutazioni diversi a proposito della mobilità consentita alle persone. Voi che ne pensate?