Sul Corriere della Sera, Francesco De Gregori commenta la nuova cartellonista dell’AMA che ha invaso Roma segnalando i libri come rifiuti ingombranti.
C’è tanto di foto: un mucchio di libri, posizionato dinanzi ad un cassonetto. “Non abbandonare la buona educazione, vuoi sapere dove portare i rifiuti ingombranti? Vai sul sito dell’AMA” è il claim della nuova campagna pubblicitaria con affissioni in lungo e in largo nella città di Roma.
Nulla di sbagliato, peccato che l’immagine scelta per rappresentare tali rifiuti ingombranti sia proprio quella dei libri, che invece dovrebbero rappresentare la cultura per eccellenza, piuttosto che qualcosa di ingombrante da scartare e abbandonare.
Francesco De Gregori commenta la compagna pubblicitaria dell’AMA sul Corriere della Sera:
“Mi chiedo perché proprio i libri? Perché non un televisore rotto, un frigorifero, un materasso? Dei pezzi di intonaco? La fantascienza ha immaginato dei pompieri arruolati per incendiare le biblioteche, i nazisti bruciavano i libri in piazza”.
Non tarda ad arrivare la risposta dell’amministratore delegato di Ama Stefano Zaghis. Si dice comprensivo delle perplessità di Francesco De Gregori e del suo stupore, che è anche il suo e degli addetti dell’AMA nel realizzare che i libri, purtroppo, vengono spesso abbandonati in questo modo.
Ma non solo i libri: Zaghis racconta che l’immagine fa parte di una campagna ben più ampia che ritraggono tutti gli oggetti abbandonati con più frequenza, dal frigorifero agli elettrodomestici passando per i divani e persino la vasca da bagno.
La necessità è quella i insegnare a gettare i rifiuti, in questo caso ai romani. I rifiuti ingombranti, infatti, non vanno abbandonati in strada ma è necessario che siano smaltiti correttamente secondo le istruzioni riportare sul sito dell’AMA.
Nulla contro i libri, nello specifico, dunque.
“Comprendo lo stupore di Francesco De Gregori, perché è lo stesso stupore mio e degli addetti Ama quando si trovano di fronte di tutto, anche libri, buttati via in questo modo. Infatti non è AMA che rappresenta i libri come rifiuti “ingombranti”: sono gli incivili che li considerano tali.
Altri manifesti della nostra campagna, “on air” in questi giorni, ritraggono oggetti che spesso i nostri operatori trovano, analogamente, abbandonati per strada: un frigorifero, per rappresentare la variopinta tipologia di elettrodomestici che dobbiamo raccogliere, una vasca da bagno e un divano, come esempio del variegato mobilio non conferito correttamente.
La nostra campagna di comunicazione punta a suscitare sdegno, con un tono di ironica provazione, attraverso l’accostamento delle bellezze di Roma a questi scempi. Purtroppo la realtà supera spesso la fantasia: qualche giorno fa abbiamo trovato a terra e dovuto rimuovere un’incubatrice“.
Sono costernato dall’incapacità di un uomo di cultura a non saper cogliere il senso del messaggio: la buona educazione è intesa come cultura, non abbandonare la cultura. Non so se De Gregori ci fa o c’è per farsi un po’ di pubblicità a sua volta