Formula 1. Il Coronavirus provoca il divorzio Vettel-Ferrari

Il 2020 sarà l’ultima stagione sulla Rossa per il quattro volte campione del mondo. Il matrimonio tra Vettel e la Ferrari non ha mai funzionato. Il Coronavirus, con le vetture ferme ai box, ha fatto precipitare ulteriormente la situazione

Vettel addio

Sebastian Vettel pilota Formula 1


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Vettel addio, senza rimpianti. Si conclude così, anche per colpa del Coronavirus, un matrimonio sportivo che al principio aveva infiammato i tifosi della Ferrari ma che non ha mai prodotto i risultati sperati.

Il Coronavirus tiene ancora ferme ai box le monoposto, ma il mondo dei motori continua a viaggiare ad alta velocità. Vettel ha rifiutato di fare da seconda guida all’astro nascente Leclerc che in questa stagione l’ha più volte surclassato. E la Ferrari ha deciso di chiudere il rapporto con Vettel anche qualora il Coronavirus dovesse determinare la cancellazione dell’intera stagione.

Si è trattato di un divorzio consensuale quello tra l’auto più iconica del mondo ed un campione tra i più forti della storia della Formula Uno come Vettel che però purtroppo a Maranello non è mai riuscito a fare la differenza.

Le spiegazioni sono tante e tutte valide: gli errori politici della Ferrari in sede di regolamenti, difetti di progettazione, scelte tattiche errate del muretto. Tutte ragioni indiscutibili che però giustificano fino ad un certo punto il disastroso bilancio della relazione Vettel-Ferrari.

Le cose non sono mai andate per il verso giusto e la Mercedes ha dominato il lungo ed il largo la scena con Hamilton senza che il primato delle frecce d’argento fosse messo in discussione dalla Ferrari di Vettel.

Io temo che dopo i primi contraccolpi siano emersi i limiti di Vettel. Bravissimo a vincere con una macchina ed un’organizzazione perfette ma incapace di dare un contributo allo sviluppo di una vettura potente ma da migliorare.

Insomma con il passare del tempo ed in assenza di risultati competitivi, Vettel si è immalinconito finito per spegnersi di fronte alle vittorie ed alle prestazioni stratosferiche del predestinato Leclerc . Cala il siparo , ma senza rimpianti. Nessuno a Maranello e dintorni si ricorderà del tedesco sbagliato