Fedez querelato dal Codacons per la raccolta fondi da destinare a un nuovo reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, con il quale hanno aperto nuovi posti letto per i malati di Covid-19 in pochi giorni.
Lo scontro con l’Associazione a Tutela dei Consumatori torna quindi a inasprirsi, con una querela che è stata presentata alla Procura di Roma per diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati.
Fedez risponde al Codacons su Twitter
La risposta di Fedez non si è fatta attendere ed è arrivata sui social. Il rapper di Rozzano ha replicato con un “Omicidio no?” alludendo alla lunga lista dei capi d’imputazione dell’ultima querela di Codacons che – a dire di Fedez – starebbe osteggiando le sue raccolte fondi su GoFoundMe.
Federico Lucia si riferisce anche al Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che starebbe cercando di ostacolarlo in tutti i modi: “Sta cercando di minacciarmi e intimidirmi in tutti i modi. Quello che state facendo non solo è pericoloso ma non serve a nulla se non ai vostri interessi”.
Fedez aggiunge che la terapia intensiva costruita con il denaro raccolto su GoFoundMe lavora a pieno regime ed è in grado di salvare vite. Gli attriti tra il Presidente del Codacons e Fedez erano iniziati subito dopo la raccolta fondi con la quale hanno costruito e aperto un nuovo reparto di terapia intensiva.
L’Associazione aveva contestato l’applicazione delle commissioni a carico dei donatori poiché illegittime, richiedendo un provvedimento d’urgenza all’Autorità perché intervenisse sul meccanismo di applicazione di tali commissioni.
La disputa tra Fedez e il Codacons si è consumata sui social, con diverse stories con le quali Fedez spiegava quale sia stata la destinazione delle raccolte fondi, ribadendo che l’intera cifra è stata utilizzata per la messa in opera del nuovo reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano.