Sport ko al Coronavirus. Spostare Serie A al Sud per finire campionato e salvare turismo

Gare in campo neutro in Campania, Puglia, Sicilia e maxi ritiri di tutte le squadre italiane nel Sud Italia meno contagiato dal Coronavirus. Una bella occasione far ripartire anche il turismo italiano

1 Maggio senza sport

1 Maggio senza lavoro per gli sportivi


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Il Calcio ed il Sud possono dare una spinta decisiva per la rinascita dell’Italia contro il Coronavirus. Ormai è chiaro a tutti che la Fase 2 non sarà identica per tutti gli italiani. Le regioni del Centro-Sud sono praticamente al contagio zero e pressoché libere dal Coronavirus. Al Nord, ed in particolare Lombardia e Piemonte, la pandemia è ancora diffusa.

La ripresa economica e sociale del Paese non può però attendere che il Nord Italia arrivi alle percentuali infinitesime del Sud. Bisogna ricominciare a far girare l’economica, anche del turismo e del tempo libero, che nel Sud Italia è stata messa in ginocchio dal Coronavirus. Sono chiusi gli stadi ed i palazzetti ma anche gli alberghi .

La ripresa del campionato di Serie A può rappresentare un’importante boccata per il sistema turistico meridionale. Al momento ogni squadra, nelle intenzioni della Lega e della Federazione, dovrebbe giocare le gare casalinghe sul proprio terreno di gioco. Ma con il Coronavirus così violento è difficile immaginare che questa previsione possa esser rispettata per Toro e Juve, Milan, Inter ed Atalanta, Verona.

Per preservare gli atleti e gli staff dal Coronavirus si pensa di imporre due mesi di ritiro una volta riprese le gare, perché allora non spostare l’intera competizione al Sud Italia?

In Campania, specialmente dopo l’Universiade 2019, Puglia e Sicilia non mancano certo gli impianti adeguati e gli alberghi adatti a garantire comodità, strutture sportive e logistica in grado di soddisfare ogni esigenza dei calciatori e di tutti coloro che lavorano per le squadre.

Avremmo così plurimi vantaggi: tener lontani i protagonisti dalle zone dove ancora imperversa il Coronavirus, limitare al minimo gli spostamenti in treno ed aereo, dare una boccata d’ossigeno ad albergatori, ristoratori, filiere agroalimentari. Non c’è che dire: un bel colpo da ko al Coronavirus. Un progetto chiaro, sicuro, d’immediata realizzabilità.