Tra le poche produzioni in corso a marzo ad essersi salvata dalla scure del Covid-19, The Crown 4 arriverà prossimamente su Netflix, magari già entro l’anno. La produzione della nuova stagione della serie sul regno di Elisabetta II ha infatti concluso le riprese proprio a ridosso del lockdown nel Regno Unito, questione di giorni. E questo tempismo ha permesso di salvare la serie da un rinvio certo. Ora si lavora alla post-produzione di quella che sarà la penultima stagione della saga, come già confermato da Netflix e dai suoi produttori.
Tanti i dettagli già noti su The Crown 4, dall’arrivo di Gillian Anderson nei panni di Margaret Thatcher a quelli dell’esordiente Emma Corrin nel ruolo della giovane Diana Spencer, destinata a diventare l’infelice moglie di Carlo.
Il creatore e showrunner della serie Peter Morgan ha ora aggiunto un dettaglio specifico sull’orizzonte temporale coperto dalla trama della nuova stagione, che racconterà un altro pezzo significativo della storia della reggenza di Elisabetta II (ancora interpretata dal premio Oscar Olivia Colman, subentrata nella terza stagione alla giovane rivelazione e premio Emmy Claire Foy).
Il period drama che ha cambiato l’idea di molti sulla monarchia, la sua funzione e la sua eredità, esplorerà con la quarta stagione l’intera era Thatcher. Lo ha confermato lo stesso Morgan, parlando del suo lavoro di produttore esecutivo e scrittore della serie a indianexpress.com, in occasione della partecipazione virtuale al Jaipur Literature Festival: l’arco temporale di The Crown 4 sarà dunque quello che ha visto l’arrivo e la dipartita della Lady di Ferro da Downing Street, prima donna ad aver ricoperto tale incarico nella storia del Regno Unito, portando il racconto di fatto fino all’inizio degli anni Novanta.
Delineare e ricercare ogni stagione è un processo che richiede molti mesi – con molto giudizio, cambi di direzione, ma alla fine è anche la parte più soddisfacente del processo. Spesso uso la lunghezza del “regno” del Primo Ministro come strumento per dividere il lungo regno della Regina in porzioni gestibili. La stagione 4 ne è un esempio emblematico, che va dal 1979 al 1990 (il periodo di tempo della signora Thatcher in carica).
Ma la saga non finirà qui e ci saranno altri premierati a scandire i tempi del racconto di The Crown. Netflix ha già confermato, infatti, la produzione di un’ultima stagione, con protagonista Imelda Staunton nei panni della Regina ormai di terza età. Stando al discorso di Morgan e considerando un minimo salto temporale tra le due stagioni, il capitolo finale dovrebbe coprire perlopiù gli anni dei governi laburisti a cavallo tra i due secoli, con i premierati di Tony Blaire (1997–2007) e Gordon Brown (2007–2010). Con la prima decade del regno, la serie dovrebbe concludersi.
Da escludersi, infatti, che la trama di The Crown arrivi fino ai giorni nostri. Anzi, sicuramente non oltrepasserà il 2010, per una regola creativa che il creatore si è dato nell’approcciare il lavoro di ricostruzione storica.
Cerco di mantenere almeno 10 anni, preferibilmente un’intera generazione tra il momento in cui scrivo e il periodo di cui sto scrivendo, altrimenti diventa un lavoro giornalistico.
Morgan ritiene dunque necessaria una certa distanza dal periodo osservato e raccontato perché lo si possa rappresentare senza essere troppo influenzati dall’esperienza contingente. Un sano distacco che stimola la creatività, la visione dell’autore, la sua capacità di trasformare in fiction fatti realmente accaduti. Di conseguenza, è impossibile che gli stravolgimenti degli ultimi anni – dal caso del principe Andrea al matrimonio di Harry e Meghan con successiva rinuncia all’etichetta reale – trovino spazio nella serie. Troppo recenti, praticamente contemporanei, perché li si possa raccontare senza scadere nella mera cronaca.