Comincia ad essere realmente fuori controllo la situazione in Italia per quanto concerne le antenne 5G. A causa della proliferazione di diverse bufale nelle scorse settimane, infatti, abbiamo ad esempio i paletti imposti da alcuni amministratori locali che rischiano di rallentare le nuove installazioni, come abbiamo visto pochi giorni fa sul nostro magazine con Iliad. In secondo luogo, iniziano ad essere preoccupanti le segnalazioni di vandalismo che denotano una profonda ignoranza sull’argomento.
Gli ultimi episodi sulle antenne 5G con WINDTRE
Negli ultimi giorni, infatti, ci sono stati un paio di incendi apparentemente concentrati sulle nuove antenne 5G. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è stato stato registrato a Gualtieri Sicaminò, in provincia di Messina. Come se non bastasse il gesto di suo da condannare senza alcuna giustificazione, è emerso in un secondo momento che l’impianto sotto attacco fosse legato a WINDTRE e soprattutto al 2G, 3G e 4G. Morale della favola? Si è compiuto un atto illegale e non è stato raggiunto quello che presumibilmente era l’obiettivo dei vandali.
Insomma, nessuna attinenza con le antenne 5G di WINDTRE, mentre i danni procurato non hanno fatto altro che lasciare l’intera zona isolata. Un danno gratuito e senza alcun senso per parte degli abitanti dei comuni di Gualtieri Sicaminò e Condrò. L’occasione è utile per ricordare a tutti che finora tutte le evidenze di settore abbiamo fatto emergere valori consentiti a norma di legge dagli impianti, oltre al fatto che non esistono prove sulla possibile correlazione tra 5G e Coronavirus.
Occorre mettere da parte una volta per tutte queste leggende metropolitane, per far sì che le idee sulle antenne 5G possano causare episodi inspiegabili come quelli avvenuti in Sicilia nelle ultime ore. Soprattutto in vista dell’installazione di nuovi impianti nel corso delle prossime settimane.
Leggete le decine di studi sugli effetti negativi delle onde millimetriche e delle microonde anche sul genoma. Siete solo ignoranti o siete complici?
Spero di non aver urtato l’immensa sensibilità vostra e dei vostri utenti