Dalla scelta di attori già adulti, bianchi, belli e impossibili, a quella di ambientazioni esotiche e stili di vita da ereditieri dell’alta società, parecchi tratti distintivi dei vecchi teen drama hanno alimentato per anni la loro scarsa verosimiglianza. Di recente, invece, il boom della serialità in streaming ha favorito lo sviluppo di progetti di, con e per adolescenti in cui punti di vista diversi si incontrano e scontrano.
Il risultato è la nascita di teen drama – e comedy – capaci di ritrarre più fedelmente la società, facendo quindi spazio alle esperienze, alle aspettative, ai sogni di gruppi etnici e sociali spesso emarginati. È questo, ad esempio, il caso di Never Have I Ever, su Netflix dal 17 aprile con la storia di Devi, una quindicenne indiano-americana di prima generazione alle prese con i tormenti di un’adolescenza da nerd, fatta di successi scolastici e imbarazzi sociali.
In aggiunta a quanto già svelato nella nostra panoramica della serie, snoccioliamo dunque cinque curiosità sulla prima stagione di Never Have I Ever – Non Ho Mai… il titolo italiano.
1 – Il narratore è John McEnroe
Cosa ci fa una leggenda del tennis in Never Have I Ever su Netflix? La scelta del campione come narratore è da imputare a Mindy Kaling, creatrice dello show, la quale lo ha coinvolto nel progetto duranta una chiacchierata al party per gli Oscar 2019. La ragione di questa scelta si ricollega alla passione per McEnroe nutrita dal padre di Devi, che il pubblico scopre nel primo episodio della serie.
2 – Spopola sul web
Pur essendo arrivata su Netflix da pochi giorni, Never Have I Ever è già chiacchieratissima sui social tra i fan di tutte le età. E sembra aver conquistato anche la critica: sull’aggregatore Rotten Tomatoes si è già guadagnata un consenso del 100% grazie al proprio racconto divertente ma onesto, dolce e intelligente dell’adolescenza.
- Kaling, Mindy (Author)
3 – La protagonista è stata pescata sui social
Maitreyi Ramakrishnan è un’attrice canadese esordiente, scelta fra le più di 15.000 giovani candidate ad aver risposto all’appello social lanciato da Mindy Kaling. Mi sono subito resa conto che le quattro o cinque agenzie cui ci stavamo affidando non offrivano un ventaglio abbastanza ampio di attori, ha spiegato Kaling. E così ho scritto un post su Twitter e Instagram con l’aiuto di Netflix e Universal.
4 – Ridefinisce il concetto di nerd
Never Have I Ever su Netflix si serve della figura stereotipica del nerd per stravolgerne i connotati. Via, dunque, l’immagine dell’adolescente brufoloso e occhialuto: ciò che Mindy Kaling ha in mente si palesa nelle sue stesse parole. I nerd non sono soltanto i timidi e i silenziosi. [Noi nerd] siamo ambiziosi, a volte insopportabili, vogliamo fare sesso e sognare come tutti gli altri.
- Kaling, Mindy (Author)
5 – Mette una minoranza etnica al centro della storia
La lotta della serie agli stereotipi coinvolge anche la minoranza etnica attorno alla quale si snoda la trama. Convinta che sullo schermo si ritrovino sempre gli stessi attori indiani, Mindy Kaling ha deciso di puntare i riflettori sui Tamil. Questo gruppo etnico a prevalenza induista è agglomerato in varie comunità presenti nei paesi occidentali, ma è originario dell’India sudoccidentale e dello Sri Lanka nordorientale.
Never Have I Ever è disponibile su Netflix dal 27 aprile. Questo il trailer della serie: