In una quarta stagione dalla sceneggiatura perlopiù confusionaria e troppo diluita in mille rivoli per risultare efficace, il vero momento memorabile per la serie cult di Netflix è arrivato con un addio, quello all’amata Nairobi de La Casa di Carta. Forse il personaggio più unanimemente apprezzato e certamente uno dei più popolari insieme a quello di Berlino.
La parabola di Nairobi, ex spacciatrice e madre single di un ragazzino, ritrovatasi parte della banda del Professore per una rapina mai tentata prima (anzi, due), si è conclusa nel sesto episodio de La Casa di Carta 4, dopo un climax che l’aveva vista protagonista negli episodi precedenti – dall’operazione ai polmoni per salvarle la vita al rapimento da parte di Gandìa – e che lasciava presagire l’epilogo tragico.
Da icona del girl power nelle prime due stagioni, tra la terza e la quarta il personaggio impersonato da una Alba Flores in stato di grazia ha acquistato progressivamente una certa profondità: gli sceneggiatori le hanno dato luce indagando la sua sfera emotiva, la sua concezione coraggiosa dell’amore, il suo rimorso per una maternità praticamente non vissuta e la voglia di rimediare mettendo al mondo un altro figlio (seppur in stile soap-opera chiedendo al Professore di esserne il padre). Di tutti i personaggi è stato il più convincente perché tra i pochi ad essere rimasto fondamentalmente coerente: eccentrica, trascinante, laboriosa, indomita, ribelle ma mai senza un valido motivo (a differenza di Tokyo), compagna affidabile nel crimine e nella vita, innamorata del suo migliore amico gay e per niente timorosa di ammetterlo. Ferita da una vita di privazioni e rimpianti, ma ancora pronta ad aprirsi all’amore quando trova in Bogotà una persona simile a sé. Un personaggio che ha avuto molti più pregi che difetti, almeno nel confronto con gli altri. E sono proprio questi pregi ad essere ricordati dal resto del cast, che ha realizzato dei video per dire addio non tanto alla co-star Alba Flores, che pure è artefice della riuscita di questo personaggio, quanto proprio a Nairobi, a quel che la gitana entusiasta e piena di vita ha rappresentato per la banda.
I video realizzati dai singoli attori sono stati raccolti in un sito apposito, ciaobellanairobi.com, realizzato da Netflix per chiamare a raccolta l’enorme fanbase mondiale della serie (ormai la più vista in assoluto di sempre sulla piattaforma e non solo) per unirsi in un saluto globale alla bella Nairobi. Parafrasando l’inno della Resistenza assurto a tema musicale della serie sin dalla prima stagione, il sito raccoglie messaggi da tutto il mondo, in varie lingue, per dire letteralmente “ciao bella” al personaggio di Alba Flores. A partire dai videomessaggi realizzati da alcuni volti del cast – Úrsula Corberó (Tokyo), Pedro Alonso (Berlino), Darko Peric (Helsinki), Esther Acebo (Stoccolma), Luka Peros (Marsiglia) – con un omaggio a Nairobi e alla sua interprete, di cui tutti hanno elogiato la potenza, la femminilità, la sensibilità incarnate in modo così magnetico nelle quattro stagioni della serie.
La stessa Alba Flores, già protagonista di un emozionato addio nelle immagini mostrate dal documentario Netflix sulla serie, ha realizzato un contributo per ricordare che il suo personaggio è frutto di un lavoro di gruppo complesso e corale, che va dagli sceneggiatori ai registi, dagli attrezzisti alla fotografia, un successo di team artistico e tecnico insieme: “Ho salutato i miei colleghi, il personaggio, ma penso di non aver ancora detto addio a tutti voi che seguite la serie e avete apprezzato questo lavoro che ho svolto. Voglio che sappiate che Nairobi non è solo opera mia, ma di una squadra” ha sottolineato l’attrice, prima di nominare quanti hanno contribuito a dare energia e fascino al suo personaggio sullo schermo.
Come Pedro Alonso e Paco Tous, probabilmente anche Alba Flores continuerà ad apparire come gues star nella quinta stagione della serie, per mostrare Nairobi nei flashback della preparazione della rapina alla Banca di Spagna, tanto più che è proprio in suo nome che la banda si riunisce finalmente senza divisioni isteriche per riuscire a terminare il colpo e uscire dall’edificio con l’oro della riserva nazionale. Intanto, “ciao bella” Nairobi.