Senza paura di esagerare, Death Stranding rappresenta uno dei progetti videoludici più controversi dell’attuale generazione. L’ultima fatica di Hideo Kojima – eclettico game director già autore della saga di Metal Gear – è approdata lo scorso novembre sui lidi di casa Sony, dividendo non solo i giudizi della critica ma anche quelli del pubblico su PlayStation 4 e PlayStatin 4 Pro, per un’esperienza che, in tempi di Coronavirus, pare ancor più profetica e visionaria. Nei panni di Sam “Porter” Bridges – interpretato nientemeno che dalla star di The Walking Dead Norman Reedus -, i giocatori sono chiamati a recitare il ruolo del corriere per ricostruire le connessioni di un mondo devastato e cambiato forse per sempre da una misteriosa entità.
E se è vero che quella Sony è un’esclusiva solo temporale e che il gioco era atteso anche su PC nella giornata del 2 giugno 2020, è notizia delle ultime ore che la release ha purtroppo subito uno slittamento. Proprio a causa dell’emergenza sanitaria scaturita dal diffondersi del COVID-19. I ragazzi di Kojima Productions hanno infatti annunciato via Twitter che Death Stranding per PC subirà un lieve ritardo, con un posticipo assolutamente necessario per ultimare i lavori su questa edizione del gioco a mondo aperto del “papà” di Solid Snake:
- Le caratteristiche della versione PC includono frame rate elevato,...
- Include anche contenuti tratti dalla serie half-life di valve...
La nuova data da cerchiare a più tinte di rosso sui propri calendari per tutti gli interessati all’acquisto è allora quella del 14 luglio di quest’anno. Uno dei dipendenti di Kojima Productions è di recente risultato positivo al Coronavirus, e la software house nipponica si è vista costretta a chiudere momentaneamente i battenti, incentivando lo smartworking a ritmi rallentati dei suoi artisti digitali. Death Stranding è solo una delle tante “vittime” illustri del nuovo COVID nell’universo videoludico. Pensiamo ad esempio al rinvio a data da destinarsi dell’attesissimo The Last of Us Part 2 di Naughty Dog, o alle incertezze sul calcistico FIFA 21, che potrebbe debuttare con molti mesi di ritardo a causa dello stop forzato dei campionati internazionali.