In queste ore sta circolando su WhatsApp un annuncio relativo al file “Argentina lo sta facendo”: una nota testuale metterebbe in guardia tutti da un documento nominato proprio in questo modo e che nasconderebbe un virus. A scanso di equivoci, va detto subito che si tratta di una bufala, neanche troppo dissimile da altre del passato ma che oggi risulta essere ancora più fastidiosa del solito.
La nota di testo chiede di porre attenzione ai video che giungeranno proprio via WhatsApp perché quello nominato, appunto, come “Argentina lo sta facendo” invece di presentare una fantomatica curva di dati (non si sa poi di che cosa), conterrebbe un virus in grado di hackerare lo smartphone in soli 10 secondi. Tutto falso, non esiste nessun filmato in circolazione con questo nome al momento e ancora non con questo potenziale distruttivo.
Torna alla mente il ricordo di altre bufale simili, pure del recente passato come quella relativa a WhatsApp Gold. Anche in quel caso si parlava di malware pronto ad hackerare il proprio dispositivo mobile ma la minaccia era solo aleatoria e non reale. A conferma che anche il file “Argentina lo sta facendo” sia una fake news senza alcun fondamento, il messaggio ora virale fa riferimento all’annuncio in TV del pericolo. Naturalmente nulla è stato mai comunicato dagli organi di stampa e il pericolo è totalmente inesistente.
Quale pericolo si corre dunque, non tanto ricevendo l’annuncio del surreale malware, ma condividendolo a più non posso, soprattutto in chat di gruppo? Come al solito, quello di risultare importuni a tutti coloro che individuano subito la natura fake del messaggio. Al contrario, c’è pure il rischio che i meno informati cadano nel tranello e si allarmino anche per questo finto e inesistente pericolo. Insomma, la regola d’oro della non condivisione spasmodica vale anche in questo caso.
Questa è una bufala, ma attenzione
https://www.quotidiano.net/cronaca/whatsapp-web-virus-1.4895190
conferma che mp4 possono danneggiare, eccome
Un programma (e un virus è un programma) per operare deve essere eseguito dal sistema operativo che lo carica in memoria e gli cede il controllo. Un video I qualsiasi altro file di dati non viene eseguito dal sistema operativo, ma viene letto da un altro programma ( player) e non gli viene ceduto il controllo. Quindi se anche si leggesse un “virus” con un player, non verrebbe messo in condizioni di operare. Il player semplicemente direbbe che il file non corrisponde al firmato che si aspetta e non lo leggerebbe. Per eseguire un programma occorre che il registro “program counter” salti nel programma e inizi ad eseguire il suo codice. Ovviamente questo non ha senso nei player.
Se nel 2020 uno non perde 30 secondi a cercare conferma almeno su google per i messaggi allarmistici che arrivano… si merita le debite conseguenze.
Tutti prof su FB, instagram, youporn e zafferano.. ma se si devono spendere 2 calorie di farica… invece di verificare inoltrano la bufala.