Riparte La Casa di Carta con la quarta stagione: il mio incontro con Helsinki (Darko Peric)

Venerdì 3 aprile, centinaia di milioni di persone, complice anche il fatto che debbano stare in casa, guarderanno uno dopo l’altro gli attesissimi episodi


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Domani, venerdì 3 aprile, Netflix pubblicherà l’attesissima 4° stagione de La Casa de Papel (La casa di carta). Ho incontrato a Venezia Darko Peric che interpreta il personaggio di Helsinki in questa serie boom che ha surclassato tutte le altre, diventando anche la prima in lingua spagnola ad avere un successo così globale.

Domani, centinaia di milioni di persone, complice anche il fatto che debbano stare in casa, guarderanno uno dopo l’altro gli attesissimi episodi.

Darko è nato in Serbia, a Kladovo, dove Traiano fece il famoso ponte per conquistare l’Asia. Per questo Darko è fan della cultura romana. La vita lo porta prima in Romania, poi a Berlino ed infine a Barcellona, quella che oggi ritiene la sua vera casa.

Il successo enorme lo ha grazie al fatto che è uno dei protagonisti de La Casa de Papel, dove i protagonisti si presentano in pubblico con tuta rossa e la maschera di Dalì e hanno un nome di città. A lui è stato assegnato lo pseudonimo di Helsinki, città dove non è mai stato anche se lo hanno invitato varie volte. Darko è fan di gruppi punk finlandesi. Anche lui da ragazzo cantava in un gruppo punk ed è cresciuto ascoltando musica che suo zio gli proponeva, come Deep Purple, Led Zeppelin, Beatles, heavy metal, Guns’n’Roses o Motley Crue, anche se è la parte ribelle del punk che lo ha affascinato.

Darko ha in progetto di fare un disco che raccolga le canzoni della resistenza. Lo ritiene quasi un dovere visto com’è stata usata “Bella Ciao” nella Casa di Carta, che l’ha portata ad una notorietà mondiale, snaturandola però dal significato originale. Oggi i ragazzi la cantano senza sapere la forza di resistenza che il testo aveva. Il boom di “Bella Ciao” è tale che persino Stebe Aoki, un DJ giapponese, la usa per far ballare migliaia di persone. La prima volta che Darkko la sentì fu dai Boikot, gruppo punk dell’Istria. Cita poi altre interpretazioni, come quella di Manu Chao e la sua preferita di Tom Waits con Marc Ribot. Incredibile che una versione brasiliana di “Bella ciao” dal titolo “Só Quer Vrau” fatta da MC MM feat DJ RD (KondZilla) dove nel video interpretano i protagonisti de La Casa de Papel, abbia su YouTube 326 milioni di visualizzazioni. 326 milioni ?!? Ecco un’altra prova del boom di questa serie TV.

Darko conosce benissimo anche i canti anarchici e canta “Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà” parte del testo di “Stornelli d’Esilio” composta dall’anarchico Pietro Gori, che scrisse anche la famosa “Addio a Lugano”.

Darko non crede nella casualità, ma nelle causalità. Infatti, nella 3° stagione della Casa di Carta, Berlino canta “Guantanamera”, la prima canzone che Darko cantò, quando era bambino e fu chiamato sul palco da una cantante cubana per fare “Guantanamera”.

Darko è anche un grande appassionato di Basket, che ritiene sia il miglior gioco, nettamente superiore al calcio. Il suo grande amico è Audie Norris, giocatore NBA. Prima di questa intervista, il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (che peraltro è anche il proprietario dell’Umana Reyer di Venezia che ha appena vinto la Coppa Italia di Basket, l’ultimo scudetto, dopo quello di 2 anni fa, e una Europe Cup. Il tutto in 4 anni) gli ha consegnato la maglia della Reyer con su scritto il suo nome. Darko era felico come un bambino. Ecco il video di quel momento e della passeggiata in una Piazza San Marco in tempo di carnevale.

Ma perché La Casa de Papel ha avuto tanto successo? Darko sostiene che non è la storia consueta delle serie TV. Scritta da un giornalista, Javier Santander, in una perfetta collaborazione con Alex Pina e altri spagnoli. Inoltre ha questa Robin Hood identificazione. Poi c’è il fatto che loro rubano ma non uccidono. Ma la polizia uccide e questo crea ancora più empatia con i personaggi che in teoria sarebbero i “cattivi”.

Il giorno in cui ho intervistato Darko, la capa della Polizia Alicia Sierra aveva hakerato e occupato tutti i profili social de La Casa de Papel, lanciando un messaggio a tutti i follower dicendo che sarebbero stati identificati. Ottima trovata pubblicitaria.

Quante serie faranno della Casa di Carta? Darko spera che non si ripeta l’allungamento che hanno avuto “Il Trono di Spade” o “The walkind dead”.

Stasera alle 21, sulla mia pagina Facebook, una prima visione con la versione integrale di questa intervista a Darko Peric.

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