Animal Crossing New Horizons su Switch è la risposta di Nintendo al Coronavirus?

Con quello che sa fare meglio (i videogiochi), Nintendo regala una delle risposte più belle all'emergenza da Coronavirus


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Dallo scorso 20 marzo, Animal Crossing New Horizons è disponibile per l’acquisto per tutti i possessori di Nintendo Switch e Nintendo Switch Liteversione portatile della console ibrida made in Kyoto. E, in poco meno di due settimane, si è già imposto come uno dei successi commerciali più brillanti dell’ultimo periodo, ed in generale sulla più recente piattaforma da gioco della “grande N”. Naturale quando l’utenza viene sedotta da colori sgargianti, meccaniche rodate e in questo caso ampiamente migliorate, così come pure da un concentrato di divertimento, routine e personalizzazione. Tutti elementi di cui vi ho ampiamente parlato nella mia recensione – la potete recuperare, se interessati, a questo indirizzo -, e che pennellano una produzione poligonale fatta non solo di mera tecnica, ma anche (e soprattutto) di tanto cuore.

Nata nel 2000 su Nintendo 64, la saga di simulazione di vita a marchio Nintendo è fin da subito riuscita a distinguersi dalla massa per il suo animo atipico, e per quella filosofia di base che non richiede di vivere avventure epiche o combattimenti all’ultimo raggio laser contro una minacciosa razza aliena. Animal Crossing e, di conseguenza New Horizons, fanno della quotidianità e delle sue pur minuscole gioie il loro punto di forza. Assieme ad una libertà concettuale e fattuale su cui il team di sviluppo ha voluto spingere ancor di più l’acceleratore con il nuovo titolo, offrendo a fan e curiosi un mondo tutto da esplorare e vivere praticamente ogni giorno impugnando i fedeli Joy-Con.

Animal Crossing New Horizons e la socialità ai tempi del COVID-19

All’atto pratico, la vita in Animal Crossing su Nintendo Switch è fatta di piccoli e grandi traguardi, che definiscono una routine ben precisa – in questo articolo vi ho già parlato di 10 cose da fare ogni giorno in New Horizons. Ma pure di progetti, che partono da una piccola e scomoda tenda in dotazione su un’isola – apparentemente – deserta, per poi espandersi in una casa vera e propria, da arredare con mobili e suppellettili realizzati raccogliendo risorse. Spazio pure a modifiche agli ambienti comuni, tra ponti e strade, per “civilizzare” un mondo virtuale immerso nella natura e cullato dalle onde del mare. Quegli stessi progetti che, nel mondo reale di oggi, sono in stand-by praticamente per tutti, ora impegnati a scontrarsi con un nemico comune: il Coronavirus.

L’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del COVID-19, con conseguente pandemia e quarantena, ci ha costretti e ci costringe ancora a casa. Per il bene nostro, della nostra salute e di quella dei nostri cari. E dell’intera comunità. In una realtà sempre connessa grazie alle “magie” della rete, è dunque molto più facile restare in contatto con affetti vicini e lontani e, addirittura, fare nuove conoscenze dietro ad uno schermo. Ed è proprio qui che Animal Crossing New Horizons si impone facilmente come il videogioco di cui avevamo bisogno, faro sociale in tempi decisamente bui. Con un tempismo sorprendente, la casa di Super Mario e The Legend of Zelda ha dato in pasto alla comunità geek – e pure a quella più casual – una valvola di sfogo che, con una bella manciata di colorati poligoni, permette di viaggiare verso località esotiche senza muoversi da casa.

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Se leggendo un libro o guardando quel film o quella serie è possibile comunque perdersi in realtà alternative, l’esclusiva Switch fa molto di più: ci spinge a ragionare sul futuro, a riprendere in mano i progetti di cui dicevamo prima, e a pensare positivo anche quando la stanchezza – più mentale che fisica – bussa alle nostre porte. Scoprire un fossile raro per arricchire la propria collezione assieme ai propri amici, andare a caccia di insetti con il cuginetto – magari fan sfegatato dei Pokémon! – o ancora pescare e passeggiare sulla riva con la nostra dolce metà, sono tutte attività tanto banali quanto vitali per tutti noi. Non mi sento allora di esagerare quando dico che Nintendo ci ha fornito, con quello che sa fare meglio – i videogiochi! – una delle risposte più belle al Coronavirus. E alla paura che il domani fa ancora, e forse continuerà a fare.