La dieci è una maglia speciale nella storia del calcio. Un mito anche della Serie A. Era la maglia di Maradona , il più grande di tutti. L’ha portava anche la leggenda Pelè. Un dieci straordinario era Cruyff anche se in realtà sulle spalle aveva cucito uno strampalato numero 14. Nella storia della Serie A Gianni Rivera, primo Pallone d’Oro italiano, è stato il dieci dei trionfi internazionali del Milan e della rete decisiva di ItaliaGermania 4 a 3.
Adesso il marketing ha stravolto persino la numerazione delle maglie. In serie A, i numeri non corrispondono più ai ruoli come nella preistoria romantica del calcio. Ma il dieci resta sempre un dieci anche senza che le caratteristiche tecniche corrispondano alla numerazione della maglia.
L’identikit di un dieci, in Serie A, è sfuggente. Il dieci è un marcatore, un uomo assist, dotato di tecnica individuale e visione di gioco formidabili. Ma un dieci è anzitutto un leader decisivo e divisivo. Il dieci è amato nei momenti migliori, criticato ferocemente alla prima flessione nel rendimento. Il dieci è sempre sull’orlo di una crisi di nervi o all’apice della gloria. Una vita sull’ottovolante ( dovremmo dire diecivolante?) che esalta anche i confronti e le divisioni.
Proviamo a stabilire il podio della Serie A a cavallo tra il secondo ed terzo millennio: Alessandro Del Piero, Francesco Totti e Roberto Baggio sono i tre nomi della lista. E non credo se ne possano aggiungere altri in Serie A. Ma quale potrebbe esser l’ordine di classifica tenuto conto dei parametri descritti ( reti, assist, abilità tecnica, leadership, visione di gioco, vittorie). ? Ecco la mia personale graduatoria.
Al primo posto c’è Alessandro Del Piero il più vincente di tutti: 1 mondiale, Champions. SuperCoppa Uefa ed Intercontinentale, 6 scudetti ed 1 Coppa Italia. Una delle bacheche trofei più ricche della storia del calcio internazionale, al punto che spostare i trofei diventano un problema ogni volta che Pinturicchio, come ebbe a definirlo l’Avvocato, decide di cambiare domicilio.
Al secondo posto metto Francesco Totti il cui palmares è certamente più scarno: 1 scudetto, 2 Coppa Italia ed 1 Mondiale ( quello del 2006 condivido con Del Piero). Totti ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. E’ stato penalizzato dalla scelta di restare a Roma, ma questo ne ha esaltato un leadership persino superiore a quella di Del Piero.
Terzo tra cotanto senno Roberto Baggio che di maglie invece ne ha vestite tantissime: 2 scudetti, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Italia, 1 Pallone d’Oro l’unico tra i tre. Un talento enorme flagellato dagli infortuni che però ha perso i treni più importanti come USA 94 e Francia 98 per pochi centimetri. Quei centimetri che fanno la differenza nella sport come nella vita e nelle classifiche.
Désolé je ne suis pas italien, mais français, alors j’écris en français.
Je suis également d’accord avec Adol.
Le meilleur est pour moi Baggio.
Supérieur dans l’ensemble.
Peppe Iannicelli,
neanche se il calcio fosse matematica (e non lo è!) la Sua analisi sarebbe accettabile.
Va rispettata in quanto un’opinione personale di colui che scrive.
La realtà però, ci dice che il calcio è tutt’altro che uno scarno tabellone segna-punti.
Senza voler tediare nessuno con discorsi sulla passione, il sacrificio, la volontà, etc..
ma bisogna essere al limte dell’ ipo-vedenza per non rendersi conto della superiorità in termini di tecnica, classe e fantasia del Divin Codino.
Grazie