Gli appassionati di soulslike aspettavano l’uscita di Nioh 2 con una certa impazienza. D’altronde l’episodio originario è riuscito, nel 2017, a fare sue le caratteristiche tipiche di gameplay dell’apprezzata trilogia ruolistica di Dark Souls, rimaneggiandole in un Giappone feudale in cui storia, sangue e demoni – gli spaventosi yokai della tradizione nipponica – si intrecciano per dare vita ad un’esperienza unica. Per altro una delle più difficili degli ultimi anni, in grado di regalare sì dolori, ma anche altrettante soddisfazioni. A patto di saper giostrare al meglio forza bruta, prudenza e strategia. Ora, quella stessa magia rivive in esclusiva su PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro, per un secondo capitolo che vuole essere “più grande, grosso e cattivo” del precedente. Sarà riuscito nella sua impresa? Scopriamolo insieme in una recensione intrisa di emoglobina e mitologia del Sol Levante che cercherà di analizzare ogni aspetto – vincente o meno – del nuovo actionRPG di Koei Tecmo e Team Ninja.
Il Giappone tra storia e demoni
Ve lo diciamo fin sa subito, Nioh 2 mantiene lo stesso livello di difficoltà della precedente avventura, che ci metteva nei panni del samurai britannico William, alle prese con creature demoniache e armate umane ostili in terra orientale. Anzi, forse è addirittura più complesso e settato verso l’alto rispetto al precedente, chiedendo ai player di impegnarsi duramente per accumulare esperienza, salire di livello e provare ad avanzare in un mondo ostile e assieme assolutamente affascinante. Difficoltà e complessità nell’affrontare le missioni non sono insomma cambiate, soprattutto nelle fasi iniziali del titolo, rendendo già i primi scontri una vera e propria sfida. Anche per i videogiocatori più smaliziati, che troveranno certo pane per i propri denti impugnando il proprio fedele DualShock 4. Il tutto da vivere a portata di pad in un videogame intenso, che sa farsi amare e sviscerare se sai come “prenderlo”. I contenuti si dipanano tra una campagna principale da circa 80 ore totali, tra missioni primarie e secondarie, a cui si affianca la possibilità di affrontare boss e quest in multiplayer online, andando a combattere fianco a fianco ad altri utenti su PS4 e PS4 Pro. Non solo, è presente pure un corposo endgame, che rende questa seconda incarnazione di Nioh un gioco potenzialmente senza fine, grazie ad elementi sempre godibili e divertenti. I ragazzi di Team Ninja, poi assicurano che in futuro – la produzione è disponibile appena dal 13 marzo 2020 – arriveranno dei DLC per espandere la storia, esattamente come avvenuto per il capitolo precedente.
Nioh 2 si allontana, per trama, dal primo episodio. Si tratta di una sorta di prequel, in cui abbandoneremo i panni di William per vestire quelli di un personaggio completamente personalizzabile grazie ad un editor assai ricco di dettagli e possibilità, con cui definire ogni aspetto dal sesso ai tatuaggi sul corpo. Il nostro eroe è un guerriero del Giappone medievale con una importantissima particolarità: è mezzo umano e mezzo demone, con la madre umana e il padre di origine yokai. Non si tratta di un elemento che ha importanza solo nella storia del videogioco, ma che va profondamente ad influenzare anche il gameplay e il combat system – ovvero il sistema di combattimento – di Nioh 2. Come intuibile, il nostro alter ego virtuale potrà infatti utilizzare sia le sue abilità e armi umane che quelle ereditate dalla sua discendenza yokai – anche la nostra controparte demoniaca è personalizzabile nell’aspetto con l’apposito editor. La nostra battaglia, lunga e tortuosa, si colloca in un Giappone invaso dai demoni che, nella sua trasposizione poligonale, si traduce in una mappa assai vasta, più di quella del primo Nioh. Le varie aree che compongono il mondo di gioco – e le loro relative missioni – vanno però svelate e sbloccate man mano, proseguendo con la campagna principale. E soprattutto dopo aver sconfitto i possenti e spaventosi boss di fine livello, che molto spesso richiederanno più tentativi per essere definitivamente abbattuti individuando prima una strategia vincente.
Guerrieri in divenire
Chi ha già avuto la fortuna – o sfortuna, a seconda dei punti di vista – di giocare al titolo precedente, avviando Nioh 2 e impugnando il controller avrà immediatamente uno spiccato senso di deja-vu. Il che non è un male, con un sistema di trial & error perfettamente rodato – seppure con le sue sporadiche sbavature in fatto di bilanciamento. Combattere, morire, rinascere, riprovare e poi morire ancora sono le basi per un videogame del genere, e per un po’ tutti gli esponenti soulslike in circolazione. Le cose miglioreranno progredendo e sbloccando abilità aggiuntive dall’apposito skill tree, utili per potenziare il nostro eroe e rendere gli yokai – e i nemici umani – sempre meno insormontabili. E gli agognati titoli di coda sempre più vicini. Non a caso uno degli aspetti più importanti dell’ultima fatica targata Koei Tecmo è proprio la crescita del proprio personaggio, sia per quanto riguarda le già citate abilità che per l’utilizzo delle armi. Prima di tutto, è bene sottolineare come la crescita del proprio eroe richieda molta pazienza e lungo tempo a disposizione. Soprattutto per le armi: è fondamentale concentrarsi sullo sviluppo di un’unica tipologia di arma principale, così da non arrivare impreparati agli scontri più avanzati del gioco, e rimanere di conseguenza bloccati nel tentativo di proseguire nell’avventura “rosso sangue” made in Japan.
Una delle novità più interessanti di Nioh 2 – e che lo differenziano maggiormente dal capitolo di tre anni fa – è poi la scelta dello spirito, a cui si legano caratteristiche e mosse speciali da sfruttare a dovere sul campo di battaglia. A seconda dello spirito selezionato – che può comunque essere cambiato a piacimento in qualsiasi momento -, si potrà andare ad utilizzare diversi attacchi speciali, che richiedono i cosiddetti Punti di Armonizzazione. A rendere il tutto più interessante e avvincente, tra le sue potenti feature c’è pure il contrattacco esplosivo, vale a dire un’abilità da attivare con tempismo quando il nostro nemico è circondato da un alone di luce rossa, ed in grado sia di infliggere una ingente quantità di danni sia di tirarvi fuori anche dalle situazioni più pericolose e concitate, potenzialmente mortali. Considerando che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono sufficienti due o tre colpi affinché l’eroe lasci questo mondo con un’imprecazione tra le labbra, vi consigliamo anche di dedicare il giusto tempo all’apprendimento del Ritmo Ki. Padroneggiare a dovere questa meccanica ci eviterà molti grattacapi, e insegnerà a domare anche il più scatenato degli yokai.
Conclusioni
Con un comparto tecnico pulito e godibile – e addirittura rigoglioso in alcuni scenari -, e con un level design di eccellente fattura, Nioh 2 si propone ai giocatori su PS4 come una vera e propria overdose di brutalità guerriera, punitiva e complessa come quella del suo predecessore. E, in un senso di deja-vu generale, riesce comunque a stupire, intrattenere e poi far innamorare grazie ad un combat system che riflette a schermo nuove e intriganti meccaniche, soprattutto dedicate alla duplice natura del protagonista – umano e yokai. Elementi, questi, che contribuiscono a rafforzare il carattere unico della saga RPG firmata dagli artisti di Team Ninja e Koei Tecmo, che con questo secondo capitolo è stata capace di raggiungere se possibile picchi inediti di profondità tecnica e di appagamento derivato dalle battaglie. Un gioco di certo non per tutti, ma che, una volta metabolizzati i suoi ritmi peculiari, sa parlare al cuore. Anche quello poligonale.
- Una storia inedita dai toni oscuri ambientata in un Giappone feudale
- Sistema di gioco e combattimento rinnovato con l’introduzione dello...
Pro
- Campagna principale particolarmente longeva
- Tanti boss e quasi tutti ispirati
- Contenuti pressoché infiniti nell’endgame
Contro
- A tratti eccessivamente punitivo
- Alcuni asset sono riciclati dal primo capitolo