Super Benitez, Sarri e gli scudetti smarriti, Ancelotti re senza corona azzurra. Il Presidente del Napoli non è certo un mangia allenatori. Nei suoi tre lustri di guida del sodalizio azzurro Ne ha avvicendati otto con quattro esoneri. Benitez è in testa alla classifica di rendimento.
Le otto panchine azzurre hanno storie molto diverse. Provo a stilare la mia classifica ideale in cima alla quale colloco senza dubbio Benitez. In due anni ha portato nella bacheca azzurra una Coppa Italia ed una SuperCoppa. Benitez ha poi propiziato l’arrivo di grandi campioni come Higuain, Callejon che del club hanno costituito l’ossatura tecnica ed economica per gli anni successivi.
Benitez sale dunque sul primo gradino del podio che riserva la seconda piazza a Mazzarri. L’esuberante tecnico toscano avvicendò l’esanime Donadoni di certo il peggior allenatore dell’era De Laurentiis. Prese il Napoli nelle retrovie della graduatoria e nelle sue stagioni lo innalzò fino alla conquista della Coppa Italia e degli Ottavi di Champions dove sfiorò il passaggio del turno contro il Chelsea di Drogba vincitore di quella edizione.
Al terzo posto della graduatoria dopo Benitez e Mazzarri un altro toscano dal carattere spigoloso di enorme carisma come Maurizio Sarri. E’ stato uno sprecone: tre anni di grandi potenzialità vanificate. Nella prima stagione si fece rimontare dalla Juventus un vantaggio enorme e non riuscì a sfruttare le 36 reti di Higuain ( in partita uno a zero per il Napoli in tutte le gare) , nella terza dopo l’epico blitz di Torino smarrì lo scudetto in albergo. Uno spreco enorme di risorse tecniche ed emotive, ma tre anni di adrenalina pura.
Fuori dal podio Ventura che inaugurò l’era De Laurentiis ma perse rapidamente il timone a favore di Edy Reja l’uomo della risalita fino alla serie A. Gattuso promette bene, dopo le sbandate iniziali, ma al momento non è collocabile in graduatoria. Di certo la delusione più grande è Ancelotti. Dal Re di Coppa tutti, io per primo, attendevano di più e meglio. Ha pagato con l’esonero colpe di tutti: dalla società ai calciatori, ma nel disastro ci ha messo anche del suo. Peccato, davvero. Ero convinto che fosse l’uomo in grado di portare il Napoli sul tetto d’Italia e d’Europa completando il processo d’internazionalizzazione avviato da Benitez.
Questa la mia classifica basata su risultati e progetti. Mi dite la vostra?
Prima di andare alla Juve Sarri era un idolo assoluto.
Siete ridicoli per il vostro astio contro la squadra di Torino.
Sono d’accordo sul primo posto. Ma poi Sarri è d obbligo.