La domanda che si pongono in molti è se l’ammenda nel casellario giudiziale costituisca un reato penale, una specifica sanzione che rappresenta un precedente, una macchia non sanabile nella propria fedina penale. Stiamo parlando della sanzione (non una semplice multa) da 206 euro in cui incorreranno tutti coloro che saranno trovati a “passeggio” senza giustificato motivo, in questo momento in cui gli spostamenti delle persone pure nelle città di appartenenza devono essere limitati al massimo per i rischi da contagio del coronavirus.
Un audio WhatsApp in circolazione nei giorni scorsi, a firma di un’avvocatessa del Foro di Brescia, parlava chiaro a molti cittadini: l’ammenda nel casellario giudiziale viene trascritta e di fatto “macchia” la fedina penale dei cittadini. Dunque la rappresentante di uno studio di Brescia appunto invita tutti a non precipitarsi a pagare la sanzione, almeno se si vole restare incensurati. L’unica cosa da fare sarebbe invece quella di contattare il proprio avvocato che. entro i 15 giorni, dovrebbe provvedere a trasformare proprio l’ammenda in oblazione. Quest’ultima andrà pagata ma non comprometterà il proprio casellario giudiziale.
Quanto detto dell’avvocatessa nel messaggio WhatsApp tanto virale in questi giorni corrisponde a verità assoluta? A dirla tutta, in merito a quanto riferito, ci sono numerosi pareri discordanti proprio all’interno della categoria degli avvocati. C’è chi, in particolar modo, sposa del tutto quanto specificato nell’audio social e chi (al contrario) riporta la presenza di alcune inesattezze. In merito alla controversa questione, c’è tuttavia un’opinione molto chiara e decisa del Foro penale di Brescia che (in sostanza) si dissocia dal messaggio in circolazione.
Tutti i profili giuridici, gli iter processuali e i rimedi difensivi connessi all’ammenda per violazione dell’articolo 650 del Codice Penale, proprio secondo il Foro di Brescia presso il quale opera l’artefice del vocale, vanno stigmatizzati e dunque disapprovati. L’organo ufficiale afferma che il messaggio audio genera solo confusione e viola la deontologia dell’ordine degli avvocati. In questo momento, i professionisti devono assolvere al meglio la loro funzione sociale ed eventuali giudizi in merito alla questione ammenda nel casellario giudiziale dovrebbero provenire (appunto) solo da organi di settore e non da singoli esperti.
Nella nota Facebook qui proposta si fa accenno alla volontà di ascoltare la protagonista della vicenda presso gli organi di disciplina competenti per chiarire la sua posizione in merito alla catena virale. Nel frattempo, a tutti i cittadini interessati alla questione, converrà non prendere per verità assoluta quanto ascoltato nell’ultima nota vocale in merito all’ammenda, all’oblazione e i precedenti penali nel casellario giudiziale.
Avvocato, pezzo d’ asino che non sei altro! E te lo dice una donna!
Anzi, scusate, le precisazioni sono del Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Decreto #IoRestoaCasa, domande frequenti sulle misure adottate dal Governo (14 Marzo 2020)
Non sono d’accordo con la Camera Penale nel merito. Bene ha fatto la Collega a spiegare che l’ammenda non è una semplice multa (detta in volgare) tipo quelle dei vigili per i divieti di sosta. Questo la gente aveva capito. L’ammenda è qualche cosa di più grave. Poi divresa è la questione dell’accapparramento di clientela, ma che, ai fini dell’informazione spicciola del cittadino, poco rileva..
Peraltro faccio notare che lo stesso Ministero, nelle sue istruzioni, afferma che:”L’ammenda di cui si parla comporta l’iscrizione nel casellario giudiziale?
L’ammenda di cui si parla comporta l’iscrizione nel casellario giudiziale? Sì, salvo che sia stato concesso uno dei benefici previsti dagli articoli 163 (Sospensione condizionale della pena) e 175 (Non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale) del codice penale. In ogni caso la condanna risulterà nel casellario nei casi in cui il relativo certificato sia rilasciato su richiesta di una pubblica amministrazione”.
Non sono d’accordo con la Camera Penale nel merito. Bene ha fatto la Collega a spiegare che l’ammenda non è una semplice multa (detta in volgare) tipo quelle dei vigili per i divieti di sosta. Questo la gente aveva capito. L’ammenda è qualche cosa di più grave. Poi divresa è la questione dell’accapparramento di clientela, ma che, ai fini dell’informazione spicciola del cittadino, poco rileva..